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Lotito (e non solo) a Palazzo Chigi da Giorgetti: calcio “preoccupato” da decreto dignità e proposte del governo

Tra Lazio e Salernitana, pure un salto a Palazzo Chigi in rappresentanza della Lega di Serie A. Se non è ovunque – come qualche anno fa una divertente pagina satirica ricordava di lui – poco ci manca. Claudio Lotito è impegnato in questi giorni nelle trattative che la politica del calcio ha imbastito con il governo su alcuni temi particolarmente importanti soprattutto per l’economia del calcio di primo livello. Nei giorni scorsi, infatti, l’Imperatore Claudio è stato ricevuto a Roma dal sottosegretario con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, assieme anche al presidente di Lega Serie A, Miccichè, e all’altro consigliere federale in rappresentanza della massima serie, Beppe Marotta. Sul tavolo, le discussioni sul cosiddetto “Decreto Dignità” che dal prossimo anno vieterà le pubblicità di giochi e scommesse sportivi. Molti, però, sono i sodalizi che hanno un contratto di partnership con questo tipo di finanziatori, da chi li ha come main sponsor a chi invece ne esibisce i marchi solo su backdrop o led a bordo campo. Tra i principali beneficiari c’è pure la Lega B, che nell’ambito  del marketing associativo trae profitto da un marchio di scommesse stampato sul retro delle casacche di tutte le 19 società partecipanti al campionato, visibile al di sotto dei numeri di maglia. Anche la Salernitana, nello specifico, ha un ulteriore contratto di sponsorizzazione con un’azienda del medesimo campo, presente col suo marchio come “official partner” nell’elenco degli sponsor presente sul sito ufficiale e sui backdrop per le interviste in sala stampa.

Non solo. I presidenti di Serie A – ma di riflesso anche della lega cadetta – non vedono di buon occhio l’iniziativa del vicepremier, Matteo Salvini, che ha in testa il dirottamento alla gestione dell’ordine pubblico di una quota variabile tre il 5 e il 10 per cento degli incassi delle singole partite (clicca qui per leggere l’articolo). E ancora, c’è Giorgetti che propone di destinare il 10 per cento dei proventi da diritti tv (120 mln all’incirca per quanto concerne la sola Serie A) come incentivo a chi valorizza i giovani cresciuti nel proprio vivaio. La sensazione è che ci sarà più di un braccio di ferro nei prossimi mesi, niente affatto facili anche per il presidente federale Gravina, impegnato anche sul fronte della riforma dei campionati: la B resta a 19 squadre, lo ha detto il Consiglio di Stato. Ma l’anno prossimo, cosa accadrà? Lotito vigila, si sbraccia, è nel mezzo delle decisioni importanti.

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