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Lombardi ci crede: “Vorrei vedere Salerno in festa! Futuro incerto, finire presto per non rovinare anno prossimo”

Forse si riparte lunedì con gli allenamenti in gruppo, ma la routine e l’adrenalina da campionato manca troppo ai calciatori della Salernitana. Più lungo di qualsiasi vacanza, questo periodo strano, nuovo e preoccupante per tutti. Cristiano Lombardi è fuori da ancora prima, da metà febbraio, da quando a Verona si fece male contro il Chievo. Era la freccia più affilata nell’arco di Gian Piero Ventura, in una stagione che gli sta donando forse una consacrazione importante, dopo qualche passaggio a vuoto in precedenti esperienze in cadetteria. L’esterno destro granata è uno dei tanti prestiti da “mamma Lazio” (contratto fino al 2022) ma ha saputo entrare nel cuore della tifoseria salernitana.

“Sono preoccupato e incazzato, deve tornare la normalità, sennò è dura. Per me l’infortunio è ormai alle spalle. Tutti speriamo di riprendere presto anche se il futuro è incerto. Penso che la situazione poteva essere gestita meglio. A questo punto credo che bisogna finire in tempi quanto più brevi per non rovinare anche la prossima stagione“, dice il classe 1995 in risposta ad alcune domande dei followers su Instagram. Un po’ la noia, un po’ la voglia di sentirsi vicino ad amici e semplici tifosi. Cristiano è un ragazzo genuino. L’inseparabile compagna, Carlotta, è rimasta a Viterbo e ora che gli tocca stare a Salerno, per giunta partecipando a inusuali allenamenti individuali, la malinconia è chiaramente maggiore. “Sono da solo e mi annoio, vedo ‘a rota’ OC (la serie televisiva, nda). Sono molto attaccato alla mia città, ho avuto la fortuna di stare lì adesso per due mesi ed è stato sicuramente più facile in questo folle periodo. Prima o poi credo che mi piacerebbe giocare per la Viterbese”, confessa Lombardi, prima di tessere le lodi di Salerno: “Apprezzo la città, la tifoseria, il mare che in questo brutto periodo ti dà un senso di libertà. Mi sento davvero bene qui, perciò speriamo di finire il prima possibile, così poi saprò cosa fare il prossimo anno. La curva sud è da brividi, mi mancherà tantissimo nei prossimi mesi. Non mi sono mai sentito tanto apprezzato come quest’anno, ciò ha influito su quello che facevo in campo. La mia miglior partita è stata quella contro il Cosenza per il gol siglato sotto la curva: da lì in poi non sentivo più la fatica”. Poi, il domandone: Tornare alla Lazio o portare la Salernitana in Serie A? La promozione con i granata sarebbe un’emozione totalmente impagabile. Mi piacerebbe tanto vedere questa città in festa. Certo, tornare alla Lazio sarebbe come tornare a casa mia. La scelta è difficilissima. Non potrei non essere grato alla Lazio, è la mia seconda casa. Mi ha cresciuto, sono arrivato lì da ragazzino e insieme a questa che sto vivendo a Salerno, ho vissuto la stagione più emozionante della mia carriera, nello stadio che sognavo sempre da bambino. Lazzari? Credo che siamo anche abbastanza simili, l’obiettivo è arrivare al suo livello”.

Il gruppo fa tanto e la Salernitana ne ha creato uno piuttosto sano. Lombardi svela di aver legato tanto con Cicerelli, Migliorini, Di Tacchio “e con l’unico, inimitabile ‘El Tupa’ Walter Lopez“. Nella prima parte di stagione è nato un bel rapporto anche con Marco Firenze che lo prende in giro (“Quando imparerò a fare la lavatrice? Giuro che mi sto impegnando”), come anche l’ex granata Simone Palombi, suo compagno alla primavera della Lazio e Francesco Di Mariano, ex compagno al Venezia l’anno scorso. “Lì mi sono trovato molto bene in città e in società. Il finale è stato il momento più brutto e ingiusto che abbia mai vissuto nel calcio, dice l’esterno destro della sua esperienza lagunare. Parla della sconfitta ai playout proprio contro la Salernitana – e forse più distintamente delle vicissitudini che hanno portato alla disputa di quella partita dopo quasi un mese dalla fine della regular season. Sicuramente lo spettacolo del calcio italiano, quello dei tribunali, dei ricorsi, delle penalizzazioni e dei colpi di scena, non diede il meglio di sé l’anno scorso. Ma forse, si è trattato anche di un segno del destino.

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