Linea verde Salernitana: con Lovato un giovane dalle spalle larghe per la difesa

Matteo Lovato potrebbe rappresentare presente e futuro della difesa granata. Classe 2000 originario di Monselice, provincia di Padova, arriva alla Salernitana nell’ambito dell’affare che porta Ederson all’Atalanta e all’ombra del castello Arechi il giovane difensore in coppia con Okoli (clicca qui per leggere l’articolo). Lovato approderà a titolo definitivo, siglando un contratto di durata quadriennale.

Il profilo di Lovato

Cresciuto nel settore giovanile del Padova, nel 2016 Lovato è stato ingaggiato dal Genoa con cui ha militato in Under 17 prima ed Under 18 poi. L’anno successivo viene spesso aggregato alla Primavera, salvo tornare nella sua Padova con la formula del prestito. Nella sua terra natia diventa capitano e leader della formazione Primavera con il club veneto che decide di riscattarlo a fine stagione. Nella stagione 2019/2020 arriva l’esordio tra i professionisti, con 18 gettoni di presenza tra campionato e Coppa Italia di Lega Pro in metà stagione, prima di passare all’Hellas Verona che lo preleva per circa mezzo milione di euro. Venticinque le apparizioni in massima serie con gli scaligeri: un rendimento che non passa inosservato e che spinge l’Atalanta a puntare su di lui, investendo ben 11 milioni di euro la scorsa estate. Con i bergamaschi ha raccolto appena sette presenze tra campionato e Champions, poi il prestito al semestrale al Cagliari. Suo il fallo su Kastanos per il rigore trasformato da Verdi nello scontro diretto dello scorso 8 maggio.

A Salerno, dunque, arriva un giovane completo e con una discreta esperienza alle spalle. Difensore alto (188 centimetri), ma allo stesso tempo rapido, Lovato può giocare sia da centrale in una difesa a quattro che in una linea a tre (sempre al centro) come accaduto all’Hellas Verona sotto la guida tecnica di Ivan Juric. Desto naturale, è anche dotato di una discreta tecnica palla al piede che gli consente di dare il suo contributo in fase di costruzione.