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Liguori sotto la Sud: la fotografia di una liberazione e della voglia di essere importante

Un gol che sa di liberazione, ma anche di un nuovo inizio. Michael Liguori ha sfruttato al meglio la chance, un po’ a sorpresa, che Raffaele gli ha concesso contro la Casertana. L’ex Padova non ha trattenuto la gioia per una rete che aspettava da tanto e lo testimonia l’esultanza sotto la curva sud, con tanto di maglietta tolta che gli è costata il giallo. Nonostante le non perfette condizioni di Inglese e l’avanzamento di Ferraris accanto a Ferrari, Raffaele non ha voluto rinunciare al trequartista, confermando il 3-4-1-2. Dopo oltre un mese di stop a causa di una lesione muscolare di basso grado al bicipite femorale sinistro, Liguori, che aveva avuto già minuti a Catania dalla panchina, ha dimostrato di avere una discreta condizione: è rimasto in campo per 69′.

La sua avventura in granata era nata tra mille perplessità e polemiche, legate soprattutto alla vicenda giudiziaria che lo vede, suo malgrado, protagonista. Una situazione che ha inevitabilmente condizionato la sua carriera, forse nel momento di massima maturità calcistica. L’ultima stagione a Padova era stata superlativa nei numeri, 7 gol e 10 assist, che sono serviti per la promozione in B dei biancoscudati, dai quali si è poi liberato per fine contratto. Malgrado la situazione personale del calciatore, il ds Faggiano ha voluto fortemente puntare su di lui, difendendo la propria scelta. “Il primo grado di giudizio non è una sentenza definitiva; se dovesse essere giudicato, prenderemo i giusti provvedimenti”, aveva dichiarato il dirigente. La Salernitana si è presa tutto il tempo per valutare attentamente e anche per far uscire prima dei giocatori; Liguori ha atteso con pazienza, per quasi un mese, che la situazione si sbloccasse, dimostrando quanto ci tenesse ad indossare la maglia della Salernitana. L’immagine, postata sui social dal club, dell’abbraccio a fine partita tra Faggiano e il calciatore racchiude il profondo rapporto di stima ed affetto tra i due: la fiducia del direttore sportivo, la voglia di riscatto e la speranza che il numero 11 possa essere una delle colonne della stagione granata.

 

 

A cura di Andrea De Prisco

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