Connect with us

News

L’ex trainer Primavera, Rodolfo Vanoli: “Club imparerà da quest’annata. Mio fratello Paolo a Salerno? Perché no”

L’ex allenatore della Salernitana Primavera, Rodolfo Vanoli, continua ad aggiornarsi in attesa di una nuova avventura professionale: era ieri sera al “Nereo Rocco” di Trieste per seguire in prima persona il playoff di Serie C tra Triestina e Benevento.

Raggiunto ai nostri microfoni, Vanoli ha commentato la sua esperienza salernitana: “Sono rimasto molto legato alla piazza, sono stato benissimo e sono stato accolto da persone meravigliose. Purtroppo sono stato molto dispiaciuto di non proseguire il mio cammino, anche perché si erano creati tutti i presupposti per creare qualcosa di importante. Sono contento che quest’anno i ragazzi siano riusciti a centrare l’obiettivo della salvezza, ma resto dell’idea che Salerno meriti qualche cosa in più. Ci vuole una costruzione alla base, specie nel settore giovanile, che preveda maggiore qualità. Sono convinto che la società saprà muoversi. Purtroppo quest’anno, come anche nella passata stagione, era concentrata sulla prima squadra”. A tal proposito: “Purtroppo le cose non sono andate bene, non come mi augurassi, ma queste annate servono per crescere, per fare esperienza. Ma Salerno ha la qualità per fare grandi cose”.

Su Colantuono: “Stefano poteva far poco, i giochi erano fatti. Mi spiace molto. Ho seguito la gara a Udine, ma da casa mi collego sempre con la Salernitana. Speravo in qualcosa in più onestamente, con l’arrivo di Sabatini speravo in un cambio di rotta come due anni prima. Purtroppo ci sono le annate in cui ti porti dietro la negatività, certe cose non sono state gestite bene, ma secondo me sono tutti fattori che possono servire per non sbagliare più, specie quando hai una società così attenta e competente”.

Sul futuro del club: “Mi auguro che il presidente Iervolino rimanga, al pari del dottor Milan. Devono trovare gli stimoli giusti per rilanciare questo club. Hanno investito molto, so come hanno trattato me e tutte le figure che hanno lavorato per il club in questi anni. Perciò penso che non vada sbagliata la scelta del direttore e poi quella dell’allenatore, che è l’amministratore delegato del campo. Io arrivavo al campo alle 8 del mattino, prima del magazziniere. Ci vuole una figura così come è stata mio fratello per il Venezia. Certi risultati non arrivano per caso, ma per competenza, capacità e amore. Non conta solo il vil denaro, o quelle figure che ogni anno cercando di strappare solo il miglior contratto. Ci vuole un Direttore che ami Salerno”. Sul fratello Paolo, già accostato alla panchina granata e ora impegnato ai playoff: Magari lui in prima squadra ed io nel settore giovanile, perché no? Tutto è possibile nella vita. Specie perché ho lasciato il cuore a Salerno”.

Ha collaborato Giovanni Adinolfi

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News