Connect with us

News

L’ex segratario Abagnara al Mattino: “Anni indimenticabili al servizio dei granata. Quell’illusione del ’99 col Vicenza…”

“Ho vissuto uno dei periodi più belli, sono fortunato”. Oggi lavora per il Genoa, ma Diodato Abagnara è stato per anni – tra il 1991 e il 2005 – segretario generale della Salernitana. Prezioso collaboratore del club granata in un lasso di tempo che resta di diritto nel novero delle stagioni memorabili della storia del club. In un’intervista al quotidiano Il Mattino, il dirigente salernitano di nascita ha raccontato le sue emozioni in occasione del centenario dell’ippocampo: “In settimana ho ricevuto tanti attestati di stima di gente comune che aspettava la mia presenza per quanto ho fatto dietro le quinte. La cosa mi inorgoglisce, ma impegni di lavoro tengono impegnati noi segretari in questo periodo, molto intenso in chiave adempimenti, iscrizioni e opzioni. Ricordi? L’anno della Serie A fu insieme straordinario e difficile: anche a causa dell’inesperienza, forse non lo vissi in maniera felice perché ci furono tante problematiche sempre rimaste nell’ombra. Culminò con una retrocessione ma soprattutto con la morte di quattro persone. Quello resta l’evento più triste della mia vita professionale. Quanto alle operazioni più complesse, citerei i primi trasferimenti internazionali importanti, anche da un punto di vista economico: gli acquisti di Song e Gattuso. Riportare Rino in Italia burocraticamente fu difficile, interagire con i Rangers mi trasmise tanto e migliorò il mio approccio. Eravamo al cospetto di un calciatore poi diventato campione”.

Abagnara (foto in alto tra Castagnini e Delio Rossi, copyright Tanopress) fu poi protagonista anche di un singolare episodio a Tempio Pausania, nel dicembre 2002. “Facemmo arrabbiare Cellino, ma non fu iniziativa mia: Zeman chiese di verificare le corrette misure del campo dove il Cagliari era costretto a giocare le gare interne. La partita iniziò in ritardo e non senza polemiche. Ancora oggi, quando incontro l’arbitro di allora, Pieri di Genova, ci scherziamo su e mi rimprovera. Stranamente, la domenica dopo fu designato ancora lui e perdemmo”, ricorda l’ex segretario della Salernitana che – sulla partita che più lo ha commosso nel periodo granata – non ha dubbi: “La penultima in casa col Vicenza nel ’99 che ci rimise in gioco per una salvezza poi sfumata. Eravamo in lacrime”. Abagnara non dimentica Pietro Mennea (“Abbiamo lavorato poco insieme, ma aveva dei valori extra calcio straordinari”) e Aniello Aliberti: “Fin quando ha fatto il presidente vero, come nella prima parte di gestione, è stato un grande. Aveva buttato le basi per fare qualcosa di importante, poi è successo quel che è successo. Si potevano fare tante belle cose, penso al centro sportivo di Castelrovere che avevamo iniziato a costruire. Avrebbe potuto essere ancora oggi il presidente, magari in A”.

Infine, un pensiero su Lotito: “Un grande presidente, bisogna ringraziarlo. Al di là delle contestazioni dei tifosi, apprezzo moltissimo il suo operato. In Italia è dura fare calcio a livelli importanti, lui garantisce a Salerno il calcio che conta. Bisogna lasciarlo lavorare, prima o poi regalerà qualcosa di importante”.

Dì la tua!

Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.

La tua opinione conta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.





Advertisement

Seguici su Facebook

Advertisement

Altre news in News