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L’ex Polito: “Salernitana, è mancata continuità tecnica. Serviva allenatore che desse gioco…”

La stagione 2019/20 di Serie B vedrà il ritorno di una compagine campana, dopo un’assenza durata cinque anni: la Juve Stabia ha infatti ottenuto la promozione aritmetica tre giorni fa con il 2-1 casalingo sulla Vibonese, coronando con tre giornate di anticipo (si considerino i tre punti a tavolino che arriveranno per la sfida in programma contro il Matera ormai radiato, nda) un campionato vissuto da padrona fin dall’inizio nel girone C di Serie C. Direttore sportivo delle Vespe una vecchia conoscenza granata, quel Ciro Polito cresciuto nelle giovanili della Salernitana e terzo portiere nella stagione della promozione in massima serie con Delio Rossi allenatore, che qualche anno più tardi sarebbe tornato a vestire il cavalluccio con la difficile gestione Lombardi nel biennio 2009/11.

Polito è intervenuto ai microfoni di Radio Alfa, cominciando dalla sua Juve Stabia: “E’ stato un campionato encomiabile, non eravamo i favoriti. Siamo partiti in sordina, con una squadra umile, ma col lavoro abbiamo centrato l’obiettivo. Abbiamo perso una sola partita, ma abbiamo rischiato anche di perdere il campionato in un girone molto competitivo”. In vista del prossimo derby cadetto con la Salernitana dice: “E’ ancora presto, ma sicuramente sarà una partita sentitissima. Un pò di sano campanilismo”. Da ex portiere un giudizio su Alessandro Micai: “Senza dubbio è stato il miglior portiere della categoria lo scorso anno, non è di certo l’ultimo arrivato ed è di sicuro affidamento. Capita qualche errore, in una piazza come Salerno non è mai facile. Quando poi la squadra fa fatica ne risente anche l’estremo difensore”. Polito, da dirigente, analizza il campionato sottotono dei granata: “La Salernitana non ha avuto continuità nel progetto tecnico. Serviva un allenatore che desse gioco, che facesse divertire il pubblico. Negli ultimi anni questo è mancato, è i granata hanno fatto fatica, nonostante i giocatori fossero di tutto rispetto”. Sul distacco della tifoseria dalla squadra dice: “Nei momenti difficili le grandi piazze si disaffezionano e Salerno è una di queste. Forse però ora, essendoci in gioco la salvezza, serve sicuramente il supporto dei tifosi”. Amarcord finale sulla sua esperienza con l’ippocampo sul petto: “Ricordo quando ero ragazzino e feci parte di quella storica squadra che salì in A con mister Rossi. Momenti fantastici e indimenticabili. Nella mia seconda esperienza sono stato sfortunato, con Lombardi presidente successe di tutto”.

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