Maurizio Lanzaro vive e continua a giocare in Spagna, nell’equivalente della Serie D italiana, ed ha anche iniziato ad allenare. “È questo il nuovo percorso che voglio intraprendere, sto prendendo il patentino”, annuncia l’ex difensore granata – classe 1982 – in diretta Instagram sul profilo di SalernitanaNews.it.
“La situazione qui è come in Italia, anzi forse più grave perché ci sono più infettati, dobbiamo stare uniti in questo momento sperando che si risolva tutto il prima possibile. Dobbiamo restare a casa, in Campania apprezzo l’operato del governatore De Luca che sta facendo rispettare le regole a pennello. Per me fa benissimo, il momento è difficile e bisogna essere rigidi. – dice Lanzaro – Non so quando si ricomincerà a giocare, nessuno sa nulla, il momento è difficile. Bisognerà far finta che si tratti di un normale rientro dopo l’estate, con una mini preparazione atletica. Io avrei optato per annullare tutto e ripartire a settembre: è vero che ci sono tanti interessi sotto e capisco che le squadre stanno stracciando il campionato vogliano finirlo, ma in estate fa caldo, mancano ancora tante partite, non ci sarebbe praticamente nemmeno una pausa prima della stagione successiva. Tagli degli ingaggi? Capisco perfettamente le iniziative delle società, in tante squadre i calciatori per primi hanno rifiutato gli stipendi di questo mese. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte”.
Lanzaro riavvolge il nastro. Per lui, due esperienze diverse a Salerno. La prima nel 2004/05 in Serie B. “Ricordando quell’annata devo dire grazie a mister Gregucci, lavorò tantissimo con noi giovani. Eravamo tanti e abbiamo fatto una grandissima carriera. Ricordo Palladino, Schiavi, Molinaro: il mister si metteva al nostro fianco, prima e dopo gli allenamenti, e faceva dei supplementi di lavoro. I risultati si sono visti. – afferma – Quell’anno segnai anche il primo gol con la maglia della Salernitana, al Garilli di Piacenza. Era un campo difficilissimo, lo ricordo con gioia perchè valse anche 3 punti. Soffrimmo tantissimo fino alla fine in quella stagione, conquistando una meritata salvezza”.
La seconda avventura in granata è datata 2014/15, con tanto di promozione in cadetteria. “Iniziammo il ritiro con mister Somma che aveva fatto il 70-80% della squadra assieme al DS, poi arrivò Menichini che si è rivelata una scelta vincente anche per le due salvezze poi ottenute in seguito in B in annate differenti. – ricorda Lanzaro – Il campionato di Serie C è sempre duro, soprattutto quando sei costruito per vincere e devi dimostrare il tuo potenziale su tutti i campi. Vestire la maglia della Salernitana ha un peso diverso rispetto ad altre piazze in Italia. Eravamo soprattutto un grandissimo gruppo. Vincere il campionato fu un’emozione bellissima, con una marea di tifosi per strada ad aspettarci col pullman scoperto. Oggi la tifoseria è arrabbiata? A volte la gente ha ragione, la Salernitana meriterebbe molto più della Serie B. Però Lotito è un imprenditore e sta investendo nella Salernitana. Ha fatto quest’anno una squadra molto attrezzata che non è da meno rispetto alle altre inseguitrici del Benevento. Forse un giocatore che potesse segnare qualche gol in più non avrebbe guastato”.
Infine, la suggestiva idea di un ritorno a Salerno in altra veste: “Non ho mai avuto problemi con Lotito, né con Fabiani. Andai via da Salerno perchè non mi facevano più sentire un giocatore importante e per di più la stagione non stava andando benissimo. Salerno mi è rimasta nel cuore, ho due figli nati lì e ci andrò a vivere in futuro con mia moglie. Tornare a lavorare per la Salernitana, magari nel settore giovanile, sarebbe un onore“.
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