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L’ex Daniliuc vuole Euro 2024: “In Austria anche per la Nazionale. Salernitana, recupera negli scontri diretti!”

Dopo la sfida al Lecce, Fabio Liverani lavorerà per una settimana con una squadra a ranghi ridotti: alcuni granata potrebbero partire con le rispettive rappresentative nazionali (clicca qui per approfondire). L’Europeo in Germania avrà il via il 14 giugno, potrebbe essere una motivazione in più per mettersi in mostra in vista delle convocazioni. La Slovacchia di Gyomber è già qualificata, Weissman cerca di entrarci dal retro con i playoff di fine mese. Dall’Austria, Flavius Daniliuc sogna un finale di stagione in crescendo per allettare il c.t. Ralf Rangnick, anche perché avrà meno concorrenza nel reparto arretrato, dati gli infortuni di David Alaba e Philipp Lienhart.

A Salerno

Il difensore austriaco si è accasato a gennaio al Red Bull Salisburgo in patria, la formula è prestito con diritto di riscatto. Quando disponibile è stato sempre schierato in campo, tre volte su tre. Intervistato da Il Mattino in edicola oggi, Daniliuc ha riservato un pensiero ai suoi ex compagni: “Poter giocare in Serie A e nella Salernitana è stato fantastico. Ho affrontato grandi giocatori in uno dei migliori tornei del mondo, dove ogni partita è di alto livello e devi migliorare ogni giorno. Ho appreso molte cose dai vari allenatori che si sono alternati, ognuno aveva idee diverse alle quali bisognava adattarsi. Il futuro? Non ci penso ora. Vorrei chiudere bene la stagione qui e vincere titoli. A fine anno decideremo. Quanto ai granata, non sarà facile salvarsi ma io spero possano farcela. L’esperienza di Boateng e Manolas li aiuterà a conquistare i punti necessari. È un peccato averne persi tanti all’andata contro avversari alla portata ma ciò può essere corretto al ritorno: ci sono ancora molti scontri diretti”.

L’ex Salernitana rilasciato una lunga intervista al portale tedesco Kicker, ripercorrendo le tappe del suo passato all’ombra del Castello d’Arechi: “Dopo l’intervento al metatarso, la società mi è sempre stata accanto e ha fatto di tutto affinché potessi tornare in campo. La cosa difficile per me è stata convincere l’allenatore. Poco dopo il mio ritorno, Paulo Sousa è stato esonerato. Del suo successore, Filippo Inzaghi, posso solo dire cose positive”. Daniliuc ha ammesso di aver subito il cambio di sistema di gioco con l’allenatore piacentino: “Inzaghi giocava uno stile di calcio diverso da quello che mi sarebbe piaciuto giocare. Si trattava più di giocare con lanci lunghi e segnare gol con ogni mezzo possibile. Spesso mi lasciava in panchina e dovevo accettarlo. La mattina del trasferimento in Austria mi ha comunque mandato un messaggio per chiedermi se fossi sicuro di voler andare. Poi mi ha schierato da titolare contro la Roma nell’ultima partita, ma ormai avevo già preso la mia decisione”. Per il possente difensore austriaco la Salernitana rappresentava la piazza perfetta per il salto di carriera: “Ciò che era importante per me non era quanti soldi venivano spesi dalla società, ma giocare con costanza in un massimo campionato. A Nizza ho avuto la grande concorrenza di Jean-Clair Todibo, che inseguono molti top club, e di Dante, che a 40 anni gioca ancora ad ottimo livello ed è stato nominato capitano. Non c’era quasi nessun modo per superarli. Per me la decisione è stata presa velocemente, perché vedevo nella Salernitana prospettive migliori per fare il passo successivo. Ha funzionato bene nel primo anno, ma ora nel secondo anno è stato più difficile”.

Il trasferimento in Austria

Flavius Daniliuc è tornato da gennaio in Austria, anche per poter trovare maggiore spazio e mettersi in mostra verso l’Europeo: “C’è differenza se giochi per il primo posto in campionato o se lotti per non retrocedere in Italia e il calcio non può svilupparsi affatto. Si tratta di situazioni completamente diverse. In questo momento la situazione della Salernitana è semplicemente molto complicata e complessa”. Il difensore ha ammesso che la vetrina per l’Europeo di Germania 2024 ha pesato soltanto in parte nella decisione di trasferirsi in patria: “Sarebbe l’onore più grande rappresentare l’Austria. Per me era ancora più importante venire in una squadra ambiziosa e che voleva giocare a calcio ad alti livelli. I dirigenti del Salisburgo mi hanno trasmesso subito ottime sensazioni, quindi il pensiero alla Nazionale è passato in secondo piano”.

 

 

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