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L’Aic boccia le Leghe: “I presidenti che vogliono tagliare stipendi ora, ieri mandavano squadre in campo”

“Irricevibile”. Damiano Tommasi alza la voce e spedisce al mittente la proposta sul taglio degli stipendi ai calciatori. Il presidente dell’Assocalciatori non ci sta e rifiuta categoricamente la proposta dei club di decurtare del 33% i compensi in caso di mancata ripresa del campionato. “È una proposta vergognosa e irricevibile – ha detto il vicepresidente Umberto Calcagno all’Ansa – È chiara l’indicazione che si vuol far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi”.

Il Consiglio direttivo riunito oggi ha partorito una lunga e dura nota.

“Il comportamento delle Leghe è incomprensibile in un momento come quello attuale – scrivono dall’Aic –  la volontà, neanche tanto implicita, di voler riversare sui calciatori, mettendoli in cattiva luce, l’eventuale danno economico derivante dalla situazione di crisi, è un fatto che fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltà”.

Un danno economico, che non può riversarsi – dunque – sui calciatori: “Pensare che si debba ricorrere ad una delibera assembleare per decidere di non pagare più nessuno lascia senza parole. Gli stessi presidenti che vorrebbero decidere la sospensione degli emolumenti – sottolineano – hanno mandato in campo le squadre fino al 9 marzo, fatto allenare i calciatori fino alla metà di marzo e tuttora monitorano e controllano gli allenamenti individuali svolti secondo le direttive dello staff tecnico. La discussione delle scorse settimane verteva sui termini di contestazione di mancati pagamenti da sospendere o posticipare, ma non si è mai andato oltre le brevi riunioni telefoniche. Ora capiamo perché non si voleva trovare un’intesa sulle modifiche tecniche all’accordo collettivo, la vera intenzione è non pagare. Il fatto lascia allibiti, inoltre, visto che parecchie squadre sono già sedute con i loro calciatori per discutere come aiutarsi in un momento come quello attuale. D’altro canto la notizia del nuovo decreto che include atlete ed atleti del mondo dilettante tra i destinatari del contributo di 600 euro per il mese di marzo ci fa ben sperare che un minimo senso di condivisione e solidarietà possa nei prossimi mesi ribadire un concetto che abbiamo espresso fin dal primo momento: ognuno faccia la sua parte. A questo proposito il Consiglio Direttivo ha deliberato di destinare una contribuzione straordinaria ad un fondo solidaristico che possa in questa emergenza aiutare le categorie più in difficoltà tra i nostri associati. I redditi più bassi vanno tutelati, soprattutto in situazioni come questa in cui il rispetto e il fare squadra dovrebbero essere principi cardine”.

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