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VIDEO. La vera partita si è giocata all’esterno dell’Arechi: ultras contestano per 90 minuti “solo” la società

Circa duemila tifosi hanno giocato la partita all’esterno dello stadio Arechi, mentre la squadra di mister Gregucci era impegnata nel match sul rettangolo verde all’interno dell’impianto di via Allende. L’avevano promesso e hanno mantenuto la linea, nonostante qualche tentativo in settimana di riappacificare gli animi tesi tra i club dell’ippocampo. Appuntamento ore 14.30 circa davanti la Curva Sud e il corteo è partito fino ad arrivare davanti alla tribuna. Il leit motiv sempre lo stesso: “Liberate la Salernitana”. Lo hanno gridato a gran voce, per 90 minuti, tra cori e mani al cielo contro la società di Lotito e Mezzaroma ma anche contro il direttore sportivo Fabiani. Disertare fino alla fine del campionato, quando mancano oramai poche partite al rush finale e contestare – così come oggi – ancora una volta. Una contestazione pacifica, che ha avuto al centro proprio le “invettive” contro i patron che però all’Arechi non hanno fatto registrare la presenza. E nemmeno il risultato sul campo ha per un attimo disteso gli animi, nè tra il primo e il secondo tempo, quando i granata entravano negli spogliatoi sotto di un gol dell’ex Bocalon e nemmeno alla fine quando Djuric ha accorciato le distanze permettendo agli undici in campo di tenere almeno un punto in casa.

Non è mancato qualche confronto proprio tra gli esponenti dei club salernitani, come non è mancata qualche “diserzione” alla diserzione. Molti infatti hanno deciso di non essere presenti, altri hanno abbandonato la contestazione prima della fine mentre la torcida storica ha continuato ad intonare cori contro la società e mai contro i giocatori. Una protesta pacifica anticipata da due settimane di striscioni che hanno tappezzato tutti i più grandi quartieri della città e che hanno preparato i tifosi ma soprattutto tutti i salernitani a quelle che sarebbero state le iniziative da mettere in campo proprio oggi all’esterno dello stadio Arechi. Tifosi che si sarebbero aspettati – secondo molti – un segnale diverso rispetto ad un comunicato stampa diramato in settimana da Lotito e Mezzaroma. Un punto di incontro e un dialogo – effettivamente – non c’è stato, inasprendo ancora di più gli animi già stanchi ed esasperati, di una piazza che fa fatica ad oggi a vedere la luce. Il minimo storico di presenze registrato sugli spalti si è scontrato fortemente infatti con il numero di tifosi che all’esterno hanno fatto sentire la propria voce, dimostrando sempre attaccamento alla maglia e consolidando quella che è la passione che li ha uniti in un caldo pomeriggio di fine marzo. Amareggiati, gli ultras granata hanno ribadito la propria linea e anche alla prossima probabilmente lo scenario sarà lo stesso. Contestazione però anche dal lato opposto, con i tifosi del Venezia che a fine partita hanno contestato i giocatori (aspettandoli all’esterno degli spogliatoi) “rei” di una prestazione dai toni bassi, che non ha esaudito le loro aspettative. A testa alta, con le mani al cielo, i tifosi dell’ippocampo, ribadendo ancora una volta “Liberate la Salernitana“, hanno promesso che la linea rimarrà sempre questa.

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