a cura di Roberto Tortora
TABELLINO – CREMONESE-SALERNITANA 0-1
CREMONESE (4-2-3-1): Carnesecchi; Zortea, Bianchetti, Ravanelli, Valeri; Valzania (58’ Nardi), Castagnetti; Baez (46’ Gaetano), Gustafson (86’ Ceravolo), Buonaiuto (58’ Colombo); Ciofani (82’ Celar). A disp. Alfonso, Volpe, Fiordaliso, Deli, Bartolomei, Strizzolo, Pinato. All. Pecchia
SALERNITANA (3-5-2): Belec; Aya (80’ Bogdan), Gyomber, Veseli; Jaroszynski, Coulibaly, Di Tacchio, Capezzi (69’ Schiavone), Kupisz; Gondo (80’ Anderson), Djuric (69’ Kristoffersen). A disp. Adamonis, Mantovani, Tutino, Cicerelli, Durmisi, Kiyine, Sy. All. Castori
ARBITRO: Illuzzi di Molfetta (Ba); Assistenti: Raspollini-Berti
NOTE. Marcatori: 14’ Djuric (S) Ammoniti: Baez, Ravanelli (C), Aya (S). Espulsi: nessuno Angoli: 4-1. Recuperi: 1’pt, 4’st
Dopo due 0-0 consecutivi e più di qualche rimpianto lasciato sul campo, la Salernitana suona il violino in terra di Mina e Stradivari e si rilancia ai piani alti della classifica. Cogliendo anche il primo successo allo Zini, dopo 11 occasioni precedenti mancate. La musica, balcanica, è quella di Milan Djuric, l’uomo più atteso da Castori e da tutta la piazza, di nuovo in gol e alla sua maniera, con un bel colpo di testa che vale molto più dei tre punti. Nel giorno della finale del Festival di Sanremo, il suo assolo è stato decisivo.
Sullo Zini spira un vento gelido, coda di un inverno che volge al termine e la Salernitana ci arriva per far sì che un altro vento cambi, quello dell’imbattibilità dei grigiorossi nelle sfide interne contro i granata. Fin qui, sei successi e cinque pareggi. Mai i tre punti sono finiti a Salerno. Di contro, Fabio Pecchia non ha mai superato, fin qui, il rivale Castori e cerca la prima affermazione, nonostante l’ultimo k.o. subìto a Vicenza. L’allenatore della Salernitana aveva annunciato cambi nella conferenza di vigilia e non è stata pretattica: Veseli prende il posto di Mantovani sul centro-sinistra, Casasola siede in panchina e cede la fascia a Jaroszynski, con Kupisz a sinistra. Davanti, a sorpresa, non c’è Tutino, il capocannoniere della Salernitana con 10 gol. Con Gondo c’è Djuric, bomber da riprendere mentalmente, perchè a secco dal 21 Dicembre e bisognoso di caricarsi sulle spalle più responsabilità dello scarno attacco granata, tra i peggiori della cadetteria in trasferta. Solo 10 gol a referto. Sul versante opposto, mister Pecchia lascia in panchina Gianluca Gaetano, uno dei più talentuosi, e gli preferisce Gustafson. Davanti, il pericolo numero uno si chiama Daniel Ciofani, che ha ripreso a segnare in linea con il suo talento.
Inizia la gara, Castori è carico e, al primo giallo non dato dall’arbitro a Ravanelli per una trattenuta su Gondo in fuga, subito sbotta ironicamente con il quarto uomo: “Non è ammonizione questa, è cambiato il regolamento stanotte?”. L’assenza di pubblico ci dà la gioia di poter cogliere questi particolari (ma preferiamo ritorni presto). La Cremonese si conferma squadra sprint nei primi quindici minuti, con 9 gol già messi a segno e primato per la cadetteria, e subito spinge costringendo gli avversari a stare a difesa della propria metà campo. Pecchia dirotta il gioco sulla banda destra, dove Zortea fa da fluidificante molto attivo e ben duetta con i compagni. Come un lampo, però, la Salernitana al 14’ passa in vantaggio alla prima occasione e lo fa con l’uomo che più ne aveva bisogno: Milan Djuric. Il suo colpo di testa spiazza Carnesecchi e s’insacca, l’assist è di Jaroszynski con un cross morbido e perfetto. Il bosniaco non segnava dal 21 Dicembre, la sua esultanza rabbiosa e l’abbraccio dei compagni testimoniano che la crisi d’astinenza è superata. La Cremonese reagisce con veemenza, ma non con molto ordine e non riesce subito a dare pericoli a Belec, tornato tra i pali dopo il breve e solido interregno di Adamonis. Al 18’ Gustafson prova a calciare da fuori, ma la palla è di poco a lato. Nei dieci minuti che seguono i grigiorossi premono, ma senza incidere e i granata sono molto lucidi nel sigillare la propria area e, soprattutto, ripartire in velocità. Al 29′ Jaroszynski innesca un contropiede due contro tre e serve Gondo, il quale prova a rientrare sul destro e a calciare, ma viene murato. Al 30’ altro bel cross di Capezzi diretto sulla testa di Djuric, ma stavolta Carnesecchi esce tempestivo e blocca la sfera. Al 32’, da un rimpallo al limite dell’area, per poco Ciofani non punisce Belec, ci vuole un intervento deciso in scivolata di Jaroszynski per stoppare sul nascere il pericolo. Il polacco è indubbiamente il migliore in campo. Pecchia, intanto, si agita nel proprio rettangolo di competenza e sprona Ciofani a stare stretto su Gyomber, per costringerlo a seguirlo sulle prime palle e creare spazi per i compagni alle spalle. Al 35′ la Cremonese reclama un rigore per una trattenuta in area di Jaroszynski su Bàez, ma Illuzzi lascia correre. Al 42’ Djuric apparecchia il destro di Coulibaly da fuori area, conclusione debole e mira poco onorevole. Si va al riposo sullo 0-1 granata, un vantaggio tutto sommato meritato, non foss’altro che per la gestione attenta della gara dopo l’acuto di Djuric.
A Fabio Pecchia serve più qualità nella manovra per provare a pareggiare, nell’intervallo si scalda da solo Gianluca Gaetano, talento partenopeo imprescindibile per i grigiorossi. E infatti entra subito al posto di Baez, l’unico ammonito della gara. Una sua prima avventura solitaria nella metà campo granata è il primo segnale della sua pericolosità, ma poi l’azione svanisce. La Cremonese è rientrata dagli spogliatoi lastricata di buone intenzioni, ma anche la Salernitana non dà segni di cedimento. Al 52’ bel cross di Buonaiuto, Veseli perde il duello fisico con Ciofani, ma è debole la sua girata di testa e Belec la può raccogliere senza patemi. Un intervento a centrocampo di Aya, che spazza via la sfera in tribuna fa capire che gli uomini di Castori non vanno troppo per il sottile. Al 58’ bel diagonale dal limite di Valzania, ma non trova la porta. Pecchia allora rincara la dose dei cambi e opta per una doppia mossa: Nardi e Colombo in luogo proprio di Valzania e Buonaiuto. Al 60’ il primo pericolo concreto per Belec, che si deve superare di piede su una violenta conclusione ravvicinata del neo-entrato Colombo. I padroni di casa aumentano i giri, a sinistra Valeri sguscia via come mai aveva fatto nel primo tempo e per Aya c’è del lavoro extra da fare. Gondo prova a fare il furbetto con il braccio su un lancio di Di Tacchio, viene subito beccato e fischiato. Al 63’ altro brivido per la porta granata: cross teso dalla destra di Zortea, spizzata di testa in area di Colombo e palla che viaggia verso il secondo palo, dove Gaetano non riesce a dare di un soffio la zampata decisiva. Sugli esterni la Salernitana soffre molto ora. Al 66’, però, Gondso conquista in contropiede un bel calcio di punizione e fa ammonire Ravanelli, entrato a falciarlo in corsa. Sugli sviluppi del tiro da fermo che segue, il cross di Capezzi provoca un colpo di testa di Djuric, facile da bloccare per Carnesecchi. Al 69’ proprio il bosniaco lascia il posto all’acquisto di gennaio, Kristoffersen ed entra anche Schiavone al posto di Capezzi. Più fisico ed energie fresche dunque. Al 73’ si fa male in allungo Jaroszynski, Castori lo sostituisce subito con Casasola. All’80’ altri due cambi, con Bogdan che rileva un acciaccato Aya e Andrè Anderson che fa rifiatare uno stanco Gondo. La partita vive una fase centrale della ripresa di stanchezza, i grigiorossi non sono più ficcanti come all’inizio e alla Salernitana va più che bene così. All’84’, però, Belec con i pugni deve respingere un bel sinistro di Colombo, fuggito via alla marcatura di Gyomber. Pecchia tenta la mossa finale inserendo un altro attaccante, Ceravolo, al posto del centrocampista Gustafson. I cinque minuti finali sono di assalto, la Cremonese prende fissa dimora negli ultimi venti metri dell’area granata e all’89’ ottiene una punizione pericolosa dal vertice destro dell’area con Gaetano, atterrato da Anderson. L’esecuzione, per fortuna di Castori, è da dimenticare con uno schema cervellotico e una svirgolata comica. Dopo 4 minuti di recupero e di inutili tentativi grigiorossi, il fischio finale sa di liberazione e la Salernitana, lontano dall’Arechi, ottiene un’altra vittoria importante per il proprio cammino di vertice.
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