La Salernitana resta dov’era: il caso Palermo avvantaggia solo chi andrà in A

Eravamo stati profetici qualche giorno fa (CLICCA QUI) e lo scenario puntualmente s’è materializzato. La Corte d’Appello Federale grazia il Palermo annullando la retrocessione all’ultimo posto e contestualmente manda Salernitana e Venezia ai playout (CLICCA QUI PER LA SENTENZA). Una decisione salomonica, per certi versi obbligata quella dei giudici della FIGC che mai a questo punto potevano pensare di assolvere appieno i rosanero, pur avendo evidentemente riconosciuto la bontà delle tesi dei suoi legali. Il motivo? I playoff sono ormai giunti all’epilogo finale, impossibile pensare di cancellare tutto per riabilitare il Palermo nella sua originaria posizione di terza in classifica. Così il Palermo chiude undicesimo a 43 punti, manca la quarta retrocessa che dovrà giocoforza uscire dallo spareggio tra Salernitana e Venezia.

Un cioccolatino servito e scartato per le sei contendenti in lizza per i playoff che hanno visto eliminato ai nastri di partenza l’avversario più temibile e pericoloso. C’è chi non ne ha approfittato cadendo per strada e chi, come Cittadella e Verona, proverà a capitalizzare tanta grazia piovuta dal cielo. Va ribadito per l’ennesima volta il totale fallimento delle frettolose e autolesionistiche decisioni della Lega che, anziché bloccare tutto in attesa dell’epilogo del fronte giudiziario, ha portato avanti un atto di forza smontato dal corso degli eventi. La Salernitana resta in classifica esattamente dov’era l’11 maggio a differenza di chi è andato ai playoff senza averlo guadagnato sul campo e di chi, invece, potrà sfruttare l’assenza dell’avversario più pericoloso. Due pesi e due misure, insomma. L’ennesima pagina nera del calcio italiano. Tra Salernitana e Venezia una retrocederà: ma nei palazzi dirigenziali qualcuno è già retrocesso senza appello.