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La Salernitana attende Soriano: “L’infortunio un brutto colpo. Petrachi e Martusciello mi hanno convinto…”

La Salernitana aspetta ancora il vero Roberto Soriano. E la sosta è un assist per il centrocampista, che ha aumentato il minutaggio nelle ultime due partite, per migliorare la condizione fisica. Il suo avvio di stagione è stato frenato da un infortunio al ginocchio nel riscaldamento della sfida col Sudtirol che lo ha tenuto fuori quasi un mese. Un incidente di percorso non da poco per uno che veniva da un’annata fermo, dopo essere rimasto svincolato. “Non sono ancora al top. L’infortunio di Bolzano non ci voleva – ha dichiarato il numero 21 in un’intervista rilasciata a La Città – . Quanto ho rosicato per quel colpo alla tibia, mamma mia! Ritornavo a giocare dopo oltre due anni e avevo sensazioni positive. Arriva il debutto e ti infortuni restando fermo due settimane. Ero arrabbiato ma poi ripensando a quanto ho sofferto negli ultimi anni ho voltato subito pagina”.

Le prospettive di squadra

A Palermo Soriano è tornato a giocare dal 1′. La vittoria al Barbera può essere la svolta della stagione per una squadra che ha ancora tanto da dare. “È stata una liberazione. Meritavamo tutti la vittoria per quello che abbiamo dato in allenamento anche quando i risultati non ci hanno sorriso – ha proseguito il giocatore. È ancora presto per dire dove possiamo arrivare. Però abbiamo fiducia e attendiamo con grande carica la sfida con lo Spezia, squadra che non ha mai perso in stagione. Magari gli facciamo uno scherzetto, come in Coppa Italia. Sapevamo che tutto non potesse andare subito bene. Il mister praticamente ha lavorato in ritiro con una squadra poi rivoluzionata dal mercato. Anche quando sono arrivato, preparava le partite ma poi perdeva pezzi sia per le cessioni che per gli infortuni. Ma nonostante questo, la squadra ha fatto sempre il suo cammino. Il dominio delle partite. Questa è una squadra che ha sempre avuto il coraggio e la forza di imporre il suo gioco, contro qualsiasi avversario. E quando hai queste certezze, tutto è più facile. Poi questo gruppo ha davvero tante qualità e soprattutto siamo uniti e compatti. Serve ancora maggiore cattiveria, soprattutto nel far gol. E non solo negli attaccanti ma in tutti i calciatori offensivi. Penso alla partita con il Catanzaro: tanti cross dalle fasce ma pochi uomini a riempire l’area. Lo stiamo analizzando anche con il mister, serve anche l’apporto delle mezzali”.

La scelta Salerno

L’ex Bologna ha poi fatto un passo indietro, al 20 agosto scorso, quando ha messo nero su bianco sul contratto che lo ha legato alla Salernitana fino al 30 giugno prossimo. Prima della firma però il classe ’91 ha sostenuto un periodo di prova: “Il direttore Petrachi mi ha chiamato, lo avevo avuto già al Torino. Non vedevo l’ora di rimettermi in gioco e mi sono preso solo due giorni per sistemare tutto e arrivare a Salerno. Poi ho parlato col mister Martusciello che avevo avuto come secondo ad Empoli in B. Lui è stato molto convincente. E poi mi stuzzicava essere protagonista in un’idea di gioco offensiva. Ma avevo avuto già sensazioni positive ancora prima di venire a Salerno. Ho scelto di accettare il periodo di prova per capire quale fosse la mia condizione e soprattutto permettere allo staff di valutarmi. È andato tutto per il meglio. Qui si respira entusiasmo: dai compagni allo staff tecnico, passando per l’ambiente che vuole cancellare un anno difficile”.

Il supporto ai giovani

Tutti si aspettano da Soriano gol e assist. “Ho avuto diverse annate in cui ho segnato tanto. Eppure sono sempre stato altruista: un gol o un assist non cambia il mio umore. Ora però non vedo l’ora di sbloccarmi. Magari con una condizione fisica migliore riuscirò ad essere più lucido e determinante”, ha spiegato. Con i suoi 33 anni Soriano sente anche di dover dare quel pizzico di esperienza e personalità ad uno spogliatoio giovane in tanti elementi: “Sentiamo il dovere di essere un esempio sia in campo che fuori ed essere un aiuto. Però non ci sono solo i più maturi a far vedere come si fa”. Proprio da due calciatori giovani Soriano è rimasto colpito: Amatucci è un calciatore straordinario: magari non parla tanto ma per come si approccia al lavoro, per il professionista che è, per l’essere sempre positivo con i compagni, per i suoi modi sa essere un modello da seguire. Io lo reputo un leader silenzioso. Anzi vorrei che tutti i giovani possano essere come lui. E anche io sono così. Parlo poco ma magari c’è quella parola al compagno, quella corsa in più che fa la differenza. Ce ne sono diversi. Uno che mi piace tanto è Reine-Adelaide. Purtroppo si è infortunato ma si vede che ha grandissime qualità. Si è fermato nel momento migliore ma quando tornerà sono sicuro che ci darà una grande mano”.

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