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VIDEO. La protesta della Curva Sud: “Salerno” al posto dei cognomi dei calciatori

Salernitana-Cagliari del nuovo corso di Filippo Inzaghi si apre con la protesta della Curva Sud Siberiano. I tifosi del settore caldo dell’Arechi ribadiscono che l’appartenenza viene prima del nome di un calciatore. Alla lettura delle formazioni da parte dello speaker dello stadio di via Allende, infatti, i 17mila presenti hanno risposto non pronunciando il cognome del calciatore di turno, ma urlando il nome della città.

I motivi

La Curva Sud ha spiegato sulla fanzine: “Finora abbiamo sostenuto la squadra, incassando con orgoglio le ennesime batoste senza cadere mai al tappeto. Abbiamo retto i colpi ma, evidentemente, serve un segnale più forte per trasmettere determinati valori a chi ha il compito di rappresentare la nostra passione. D’ora in avanti il nome della nostra città sostituirà i cognomi dei giocatori della squadra durante la lettura delle formazioni da parte dello speaker. Coerentemente, anche in caso di goal chiediamo a tutti i presenti di procedere in questa direzione, urlando “Salerno” al momento dell’annuncio del marcatore”.

“Ci sono maglie che pesano più di altre, ci sono stemmi che meritano rispetto, ci sono piazze che non sono per chiunque. Scegliere Salerno non è semplice e porta dietro numerose difficoltà che, però, se superate lasciano spazio a dei momenti difficilmente replicabili altrove. Salerno esalta, premia e ama solo ed esclusivamente chi comprende il valore di ciò che rappresenta in campo. Dietro la maglia granata ci sono i sacrifici di chi mette la Salernitana in cima alla lista delle priorità senza chiedere o aspettarsi nulla in cambio, così una semplice divisa diventa qualcosa di ben più importante”.

“La gestione della vendita dei biglietti per le partite casalinghe sta assumendo sempre più i contorni di una vicenda scabrosa e per certi versi paradossale ed incomprensibile. Eppure da più parti si pone l’accento sui pochi biglietti venduti (!??!) come si fa a parlare di pochi biglietti quando vi è una media di spettatori tra i 15 e i 16 mila per ogni partita interna resta materia opinabile ed in quanto tale di assoluta libera interpretazione. Sarebbe, però, da porsi domande e fare riflessione sul perché non vi sia mai stata una reale “campagna” per fidelizzare famiglie e soprattutto giovani generazione di tifosi con iniziative mirate e studiate cui una società oculata e che fa dell’immagine un proprio cavallo di battaglia dovrebbe tendere sempre e comunque. Ciò che è accaduto per la partita con l’Inter è solo l’ultima di una serie di episodi che denotano superficialità (a voler essere buoni e ben pensanti) e scarsa attitudine al rispetto della Salernitana. Non è pensabile che settori destinati ad accogliere tifosi salernitani siano destinati ad altre tifoserie con le logiche conseguenze di ciò che è accaduto”.

 

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