Kastanos, futuro in bilico: confronto con Inzaghi, a gennaio può partire

Grigoris Kastanos era tra gli inamovibili di Paulo Sousa (“Il nostro Bernardo Silva”, diceva spesso il tecnico portoghese) mentre con Inzaghi ha fatto fatica a imporsi. Un gol importante contro la Lazio, poi un assist a Candreva e la sostituzione nell’intervallo di Fiorentina-Salernitana. Tutto dopo un periodo di naftalina che ha seguito la scarsa oretta di gioco contro il Cagliari all’esordio di Superpippo in panchina.

Il giocatore non sarebbe sereno in questo periodo e non avrebbe gradito il cambio. Ci sarebbe stato un acceso confronto tra lui e l’allenatore alla ripresa della preparazione dopo il match del Franchi: cose da spogliatoio, che ci stanno. Una richiesta di chiarimenti su ambo i fronti rispetto a tante situazioni e contorni che stanno accompagnando il finale del girone d’andata per l’ex frusinate, che ieri si è comunque allenato regolarmente in gruppo pur sfrecciando via dal Mary Rosy senza fermarsi – come è solito fare – a distribuire sorrisi e autografi ai tifosi in attesa all’esterno. Nelle scorse settimane il calciatore aveva espresso il suo stato d’animo anche alla direzione sportiva. Momento un po’ particolare e di snodo per il futuro: da un lato il capitano di Cipro è determinato a dare tutto per la causa granata a cui è legato affettivamente (oltre che da un contratto fino al 2026, adeguato economicamente la scorsa estate) ma dall’altro potrebbe potenzialmente finire sul mercato qualora dovessero esserci sirene importanti. Una di queste arriva dalla capitale e si chiama Lazio. L’ex ds granata Fabiani, colui che portò Kastanos a Salerno nell’estate 2021 la prima volta, avrebbe manifestato la disponibilità ad accoglierlo da gennaio. Si tratterebbe di una vetrina importante per il centrocampista offensivo. Se ne discuterà da gennaio: la Salernitana è bisognosa di cedere alcune pedine per poter farne entrare di nuove, a causa del mancato rispetto dell’indice di liquidità. Il nome di Kastanos è tra i possibili partenti. Chissà come andrà a finire: anche un anno fa, di questi tempi, il ragazzo cresciuto nella Juventus sembrava avere le valigie pronte perché con Nicola non riusciva più a trovare spazio con continuità da titolare. Alla fine arrivò Sousa che lo trasformò nel “nostro Bernardo Silva”.