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Inzaghi, con l’Atalanta altro tuffo nel passato. Con Mondonico fu “re dei bomber” 27 anni fa

Tra i numerosi spunti che offre il posticipo del “Gewiss”, c’è anche un amarcord legato all’allenatore della Salernitana, Filippo Inzaghi, che torna da avversario a Bergamo. Non è la prima volta, nelle vesti da allenatore, ma sicuramente quella di lunedì, vista l’importanza dei punti in palio, avrà un sapore particolare per il trainer piacentino. Sono passati infatti 27 anni da quando l’Atalanta decise di versare al Parma 4 miliardi di lire per ottenere la comproprietà del cartellino (formula ancora possibile all’epoca) e assicurarsene le prestazioni per la stagione 1996/97. In quella precedente con i ducali, Inzaghi aveva giocato in coppia con un certo Hristo Stoichkov realizzando due gol in 15 giornate di campionato e due in 6 apparizioni di Coppa delle Coppe. Fu la frattura del quinto metatarso in allenamento a rallentare le statistiche di “SuperPippo” alla sua prima stagione in Serie A ma già riferimento della Nazionale Under 21.

Il secondo campionato, per l’appunto, è a Bergamo con Emiliano Mondonico in panchina, una stagione che da quelle parti ricordano per mille motivi. Inzaghi stupisce tutti, andando a segno con una straordinaria regolarità e vincendo la classifica marcatori con 23 centri. La squadra impressiona per la tenuta difensiva, visto che Davide Pinato rimane imbattuto per 757 minuti, record della storia del club. La squadra, però, perde Federico Pisani, difensore che rimane coinvolto in un incidente stradale mortale il 12 febbraio 1997 sull’Autostrada dei Laghi ed a cui verrà intitolata la Curva Nord dello stadio. Proprio quattro giorni dopo quel lutto, Inzaghi realizza 2 reti decisive per la vittoria 3-1 sul Vicenza.

A fine campionato, il Parma riscatta nuovamente l’altra metà del cartellino e avvia una telenovela di mercato, con Atletico Madrid e Juventus sullo sfondo. In molti si chiedono come mai il Parma (che all’epoca era una delle “7 sorelle” in lotta per tutti gli obiettivi in Italia ed in Europa) non gli abbia dato una possibilità, visto che proprio nell’estate del 1997 la Juventus lo acquista per 20 miliardi di lire e lo affianca ad un certo Alex Del Piero.

Di certo Inzaghi, come confermato in diverse interviste di qualche anno fa, torna sempre volentieri a Bergamo: “Ho un ricordo bellissimo di quando vinsi la classifica marcatori della serie A, avevo 23 anni. L’Atalanta rimarrà sempre nel mio cuore e devo ringraziare la gente e la società perché tutte le volte che sono tornato a Bergamo sono stato accolto molto bene. Ricordo Mondonico e il presidente Ruggieri. Con i Percassi ho un rapporto personale importante, mi hanno fatto sentire a casa quando gli feci visita qualche anno fa”.

Non è la prima volta, dicevamo, che Inzaghi torna a Bergamo da allenatore: il 30 maggio 2015, quando era alla guida del Milan, arrivò un successo per 3-1 targato Pazzini e Bonaventura. Il 12 maggio del 2021, invece, da allenatore del Benevento, sconfitta per 2-0 con gol di Muriel e Pasalic.

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