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In caso di ripresa da tutelare anche i fischietti. Nicchi: “Arbitri dirigano gare nella propria città”

di
Lorenzo Di Domenico
- 21 Aprile 2020 alle 17:55

Se si ritorna a giocare servirà massima prudenza. In tutti gli aspetti. Il tavolo della discussione è ancora aperto e affollato, tutto è ancora in forse. La priorità, comunque, è cercare di garantire sicurezza per tutti anche se appare ancora molto difficile.

In campo non andranno solo i calciatori, ma c’è da tutelare anche la squadra arbitrale. Una proposta l’ha formulata Marcello Nicchi, presidente dell’AIA. Per salvaguardare anche la sua categoria, il numero uno dei fischietti ha pensato di permettere agli arbitri di dirigere incontri nelle proprie città: “Quando scegliamo gli arbitri, lo facciamo in base a quelli più in forma per le partite più importanti senza vincoli geografici – ha detto alla Gazzetta dello Sport – Però partiamo da due presupposti: il primo è tutti i nostri arbitri offrono garanzie; il secondo è che arbitri e assistenti non viaggiano su pullman o charter come le squadre. Lo fanno per conto proprio con macchina, treno o aereo. Se possiamo permettere a un arbitro di raggiungere la partita di competenza senza attraversare mezza Italia non è meglio? Speriamo non ci sia bisogno di queste attenzioni, ma se ce ne fosse è giusto salvaguardare la salute. O vogliamo affermare che un arbitro professionista, se la pandemia lo rendesse necessario, non potrebbe arbitrare la squadra della propria città? Io questo lo rifiuto”. Tra i fischietti di Serie B da questa stagione c’è anche l’arbitro Ivan Robilotta di Sala Consilina. In caso di ripresa potrebbe essere lui a dirigere le gare interne della Salernitana.

Argomentiaia Marcello Nicchi

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