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In A la Lazio è vittima preferita di Simy: in tre per due maglie in attacco

Nwankwo Simy ha segnato tre gol contro la Lazio in campionato, inclusa una doppietta nella sfida più recente dello scorso marzo all’Olimpico quando indossava la maglia del Crotone (che perse comunque 3-2): contro nessun’altra squadra il nigeriano ha fatto meglio in Serie A. Questa una delle statistiche prepartita che riguardano l’attaccante ex pitagorico, che sta sgomitando in questi giorni per (ri)guadagnare una maglia da titolare.

Simy “vede” biancoceleste

Mentre Colantuono attende di capire se Ribéry sarà impiegabile dal primo minuto oppure no (clicca qui per leggere l’articolo) studia anche lo stato di forma delle sue punte per scegliere la coppia d’attacco migliore, a prescindere dalla presenza o meno del francese alle spalle. Simy, come detto, sembra aver guadagnato campo. Ha giocato l’ultima (e l’unica) da titolare con Colantuono contro l’Empoli ed era reduce dal gol di La Spezia con cui era riuscito a sbloccarsi in granata. Per la verità era andato in rete anche contro i toscani sul momentaneo punteggio di 0-1, ma l’azione era stata annullata per offside. Ora la Salernitana non può più aspettare e Simy è chiamato al cambio passo: servono i suoi gol. La statistica che vede la Lazio vittima preferita del calciatore in Serie A potrebbe ulteriormente ingolosire l’allenatore.

Gli altri

Bonazzoli è diffidato, al prossimo giallo sarà squalificato. Molte le ammonizioni ingenue fin qui rimediate dall’ex attaccante dell’Inter. Alla prossima c’è la Sampdoria, sua ex squadra, contro cui vorrebbe esserci e possibilmente segnare. Ma prima c’è la Lazio e lo stato di forma del classe 1997 è positivo: è reduce da buone prestazioni, gol di Venezia compreso, e dovrebbe essere riconfermato in avanti, stando però attento ai cartellini. Anche Djuric chiede una chance: tolta la gara della seconda giornata contro la Roma a cui non ha partecipato per infortunio, il bosniaco è stato fin qui protagonista di una curiosa alternanza. Non ha mai giocato due partite di fila dall’inizio, e neppure ha cominciato due volte di fila dalla panchina. Insomma, una nei primi undici e una tra le riserve: titolare a Bologna, in panchina e poi subentrato a Torino; titolare alla quarta, alla sesta, all’ottava e alla decima contro Atalanta, Sassuolo, Spezia e Venezia, riserva e subentrato alla quinta, alla settima, alla nona e all’undicesima contro Verona, Genoa (peraltro con il decisivo gol vittoria), Empoli e Napoli. Continuando a seguire questo schema, dovrebbe toccare a lui, ma non esiste la matematica in questi casi. Gondo dovrebbe recuperare dall’affaticamento muscolare e andare in panchina.

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