BELEC 6,5. Conferisce sicurezza alla retroguardia. Tempestivo nelle uscite e intelligente anche nell’attendere i momenti giusti per i rilanci, senza rischiare mai nulla.
GYOMBER 6,5. Concretezza e attenzione, guida con autorevolezza una difesa che si mostra molto compatta.
BOGDAN 6,5. Esordio da titolare in campionato, non giocava 90′ in B dal 17 luglio. Per uno della sua stazza, il rapido Baez non è cliente facilissimo. Se la cava più che bene. Brivido al 14′ della ripresa per un rilancio errato, poi resta concentrato.
MANTOVANI 7. Ritrova la Serie B dopo un anno e mezzo nel ruolo a lui più congeniale, quello di braccetto di difesa a tre. La voglia è matta e si vede: subito in partita, deciso e convinto. Lascia le briciole al temibile Carretta e tiene botta fino alla fine.
KUPISZ 6,5. Bloccatissimo sulla destra all’inizio, prende coraggio dopo la mezzora proponendosi nella metà campo rossoblu in un paio di circostanze. Preziosissimo soldatino in fase difensiva a vantaggio acquisito.
DZICZEK 5,5. Prima da titolare in campionato. Ammonito dopo 8′, rischia tantissimo al 16′ sgambettando un avversario al limite. Per la verità, toglie il piede all’ultimo momento utile. Fallisce una clamorosa occasione gol al 36′ su perfetta imbeccata di Tutino. Partenza annebbiata nella ripresa, Castori lo sostituisce. (dal 17′ st SCHIAVONE 6,5. Entra subito in partita e dà sostanza alla mediana).
DI TACCHIO 6,5. Deve tenere Bahlouli, ma il suo avversario va via più volte tra le linee nei primi venti minuti. Poi l’ex irpino cresce e costringe il diretto avversario ad arretrare il raggio d’azione. Ingenuo il giallo rimediato a 3′ dall’intervallo che lo fa andare in diffida. La solita sostanza che viene fuori alla distanza.
ANDERSON 7,5. Castori lo conferma dal 1′ accentrandone il raggio d’azione: non più in fascia come contro la Cremonese, ma da mezzala mancina. Timido nei primi 30′, poi si sveglia e si propone con una doppia occasione nella stessa azione al 35′, inserendosi in ripartenza alle spalle di Tutino e vedendosi murato da Falcone. Ne sciupa un’altra al 45′ – sempre col portiere avversario protagonista – dopo un interessante slalom al limite dell’area, preferendo piazzare la palla piuttosto che una conclusione più decisa. Gran palla filtrante per il servizio assistenza su Tutino. Dà una mano anche in copertura. (dal 28′ st CAPEZZI 6. Deve contenere e lo fa come può. Lontano, però, dallo smalto dei tempi migliori).
CASASOLA 6,5. Va a salutare i suoi ex compagni in panchina prima della gara. Spinge relativamente su una fascia non sua, comunque più del compagno Kupisz sul lato opposto. Attento sulle folate di Bittante e generoso nella ripresa quando, per difendere il vantaggio, rinuncia praticamente alla fase offensiva.
TUTINO 8. Conosce bene il manto erboso del San Vito Marulla e svaria in orizzontale lungo tutto il fronte offensivo, allargandosi molto per cercare gli spazi giusti. I compagni hanno fiducia in lui, lo cercano sempre. Al 13′ è sua la prima occasione sugli sviluppi di una sponda da calcio piazzato, “sente” il peso dell’ex e spara alto da ottima posizione in area. Poi prova a vestirsi da assistman ma prima Anderson e poi Dziczek sprecano i suoi suggerimenti. Maradoneggia sul gol a inizio ripresa, facendo fuori Falcone e poi depositando in rete. Non esulta nello stadio che lo consacrò in B due anni fa. Rischia la frittata addormentandosi sul pallone al 39′ e provocando una pericolosissima ripartenza calabrese. Esce tra gli applausi dei pochissimi accreditati. (dal 40′ st GONDO sv. Riassapora il campo dopo un mese e mezzo. Partecipa alla sofferenza nel finale).
DJURIC 6,5. Si danna e combatte nelle maglie della difesa cosentina, lavoro poco visibile ma prezioso. Protegge bene palla e la smista, fa quel che deve. A inizio ripresa svetta su corner e manda al lato di poco. (dal 40′ st CICERELLI sv).
ALL: CASTORI 7. Si nasconde alla vigilia e alla fine cambia, proponendo il 3-5-2, quasi a specchio con il giovane collega Occhiuzzi. A parte un paio di disattenzioni iniziali, la mossa ha i suoi frutti: nella prima frazione i granata collezionano quattro nitide palle gol alla solita maniera, tra calci piazzati o ripartenze. Nella seconda, colpiscono. Chiarissime le indicazioni ai suoi nel quarto d’ora finale, quando il Cosenza si schiera col 3-4-3: cinque dietro e spirito di sofferenza. Forse troppa con i lupi in dieci. Nonostante le assenze, in ogni caso, la Salernitana tiene bene il campo e va a prendersi partita e vetta.
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