BELEC 6. Bellanova crossa ed è incerto, lui non esce ma spazza Gyomber: è l’unico piccolo neo dei primi 45′, che chiude con un volo sontuoso e decisivo sull’incornata di Joao Pedro. Beffato sul gol da Pavoletti e dal compagno Gagliolo.
VESELI 5,5. Prima da titolare in stagione, in granata l’emozione di entrare in campo dall’inizio gli mancava dal 7 maggio, scorso campionato, Salernitana-Empoli. Si piazza terzino bloccato, non è al top dopo il recupero lampo e rimedia giocando di posizione ed esperienza. Dalbert è decisamente più veloce, nel primo tempo l’albanese regge. Nel secondo va più in difficoltà. Cincischia con Gyomber e la coppia regala una pericolosa ripartenza ai rossoblu. Finale nervoso.
GYOMBER 5,5. Doveri lo grazia dopo 6′, rischia il giallo su Dalbert. Chiude bene aiutando il compagno Veseli quando va in difficoltà. Tiene Joao Pedro con mestiere e intelligenza nei primi 45′. Quando il brasiliano, prossimo a diventare azzurro, cambia passo, il baricentro si abbassa e lo slovacco barcolla. Leggerezza al quarto d’ora di ripresa sul filo del fallo laterale in condominio con l’albanese.
GAGLIOLO 5. Si presenta con un lancio nel vuoto, poi però cresce. Si propone generosamente in autostrada quando c’è spazio per ripartire, il pallone non gli arriva. Si fa beffare da Pavoletti sull’1-0.
RANIERI 6. Dalle sue parti viaggia Nandez, lui lo contiene discretamente, rinunciando a scavallare nella metà campo sarda, probabilmente per precise indicazioni dell’allenatore. Diagonale perfetta in tuffo a inizio ripresa per dire no a Bellanova. (dal 39′ st VERGANI sv. Acerbo).
DI TACCHIO 5,5. Torna capitano per l’assenza di Ribéry. Con un centrocampo praticamente a due va meglio. Dimostra comunque cuore: tackle fondamentale su Nandez, voglia di chiudere spazi ovunque. Spende tanto e chiude la prima frazione in affanno, con l’uruguaiano che lo beffa stendendosi a terra e colpendo di testa, cogliendolo in controtempo. A inizio ripresa si torna ai vecchi spartiti e al 3-5-2, con lui vertice basso. (dal 39′ KECHRIDA sv. Sbaglia i pochi palloni che gli capitano a tiro).
L. COULIBALY 6. Colantuono lo riporta al centro, dove si destreggia meglio. Keita lo manda al bar al 21′, sbaglia un controllo che rischia di far grondare sangue, sportivamente parlando, al 37′. Però sono episodi. Ci mette sciabola e fioretto, decisamente il migliore dei suoi lì in mezzo.
OBI 5,5. Toccato subito duro in avvio, si riprende e si piazza largo a destra con sagacia tattica. Provoca i primi due gialli cagliaritani. Sradica qualche buon pallone dai piedi avversari, ne regala uno molto pericoloso per la ripartenza cagliaritana nel recupero del primo tempo. Nella seconda parte di gara fa un po’ di tutto, torna a fare la mezzala e poi di nuovo l’ala. Subisce il tunnel da Carboni nell’azione del gol di casa. (dal 39′ st CAPEZZI sv. La ruggine si sente tutta: non giocava dal 29 agosto).
BONAZZOLI 7. Dopo una partita largamente insufficiente, si prende la scena sui titoli di coda. Si muove tanto, scambia spesso la posizione con Djuric, ma tocca pochi palloni e soprattutto troppo distante dalla porta. A 10′ dall’intervallo batte malissimo un calcio di punizione laterale dalla trequarti che poteva essere interessante. Ancora una volta fa il solista, ancora una volta sbaglia tanto… ma dal fumo della brace vien fuori una fetta di carne dal sapore incoraggiante: ha il merito di esserci sotto porta per un pareggio che potrebbe servire a poco.
GONDO 6,5. Il tecnico lo conferma guastatore avanzato, non può fare a meno di rischiare i tre giocatori offensivi. Buoni guizzi, difende palla, lotta e dà una mano in difesa in un ruolo ibrido, tra la mezza punta e l’ala sinistra. Il destino ingiusto si chiama infortunio muscolare: costretto a mollare poco prima dell’intervallo. Ma quanta generosità? “Fammi provare”, ripete al medico che lo soccorre, chiedendo di rientrare con una fasciatura contenitiva per eludere il dolore. Lo staff non evita rischi e cambia. (dal 40′ pt ZORTEA 7. Si era scaldato per tutto il primo tempo. Fa l’ala sinistra, è caldo e intraprendente: prova subito il tiro rientrando sul suo piede, poi si divora un contropiede cercando una via di mezzo tra tiro e passaggio per l’accorrente Gagliolo sul secondo palo. A inizio ripresa Colantuono lo riporta a destra e chiede il 3-5-2 ai suoi, per poi tornare alle consegne precedenti. Proprio da sinistra parte il cross che vale l’assist del pari).
DJURIC 5,5. Tiene palla e conquista qualche buon fallo a centrocampo, utile per respirare. In questa fase di difficoltà di uomini, punti e testa, la Salernitana non potrebbe prescindere dalla sua fisicità. Il problema è che neppure stavolta riesce a concretizzare, nonostante la lotta non manchi. Ceppitelli, a lungo andare, gli prende le misure. (dal 34′ st SIMY 5,5. Lotta come può, dopo essere entrato in un momento difficile della partita).
ALL: COLANTUONO 6. Il segnale iniziale è quello giusto, nel dare la formazione. A Cagliari non va per conservare, ma osa e propone un modulo offensivo anche senza Ribéry e Kastanos, con Bonazzoli e Gondo dietro Djuric. Almeno all’apparenza. Nei fatti, in fase di non possesso palla, è un 4-4-2 con l’ivoriano ala sinistra e Obi ala destra. Un ulteriore infortunio lo costringe a raschiare presto energie dalla panchina, ma non cambia assetto… solo fino al’8′ del secondo tempo, quando ordina il 3-5-2 riportando Zortea a destra e Ranieri più alto, con Lassana, Di Tacchio e Obi in mezzo. Mazzarri mette dentro Pavoletti e passa al 3-4-3: i granata iniziano pesantemente a soffrire abbassando il baricentro, Colantuono allora torna nuovamente sui suoi passi e sposta di nuovo pedine, tornando al 4-4-2. Confusione in maglia bianca, i sardi ci danno dentro. E dagli e dagli, il gol locale prima o poi deve arrivare. Infatti, arriva. Disperata la mossa Simy, ancor più il triplice cambio a 6′ dal termine. Alla fine l’1-1 di Bonazzoli è una toppa che serve a poco in classifica. Lascia il campo imbufalito, in ogni caso.
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