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Monito di Malagò: “Sentenze arrivino in tempi rapidi. Situazione diversa rispetto anno scorso”

Presente a Palermo per le celebrazioni in onore alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso la sua opinione sul caos legato alla Serie B ai taccuini del Giornale di Sicilia.

Un ruolo importante in questa intricata vicenda potrebbe averlo anche il Coni, per la precisione il Collegio di Garanzia, a cui il Presidente della Figc, Gabriele Gravina, la settimana scorsa aveva dato il compito di indicare un parere pro veritate prima del decreto del Tar della giornata di ieri. Malagò non entra nel merito della vicenda e, al contempo, non si esprime sulle ragioni che hanno spinto il presidente Frattini a respingere l’istanza del club siciliano della settimana scorsa di sospendere la sanzione deliberata dal Tribunale Federale. L’ex ministro, presidente del Collegio di Garanzia del Coni, si trovava a Vienna per un convegno e non ha potuto convocare il collegio in camera di consiglio: “Non sta a me né giustificare, né trovare motivazioni se il presidente è all’estero per impegni precedenti – risponde il numero uno del Coni -. Sarò onesto, è una domanda che va fatta a lui“.

Sullo spettro della retrocessione in C del Palermo: “Non posso che essere dispiaciuto – continua Malagò – se una piazza perde il diritto a giocare nella propria categoria. Tanto più se rappresenta una piazza storica dello sport italiano e del calcio in particolare. Qui bisogna, però, rispettare assolutamente le istituzioni della giustizia sportiva. Non posso aggiungere altro. Quando lo scorso anno vi furono problemi relativi alle iscrizioni, la Figc era commissariata e di rimbalzo si potevano fare valutazioni di responsabilità. Oggi abbiamo organismi completamente autonomi e non posso dire altro, se non che è indispensabile che in tempi rapidi arrivino le sentenze. Mi auguro – conclude il presidente del Coni – che non sia un’estate di ricorsi. Quando scattano queste dinamiche, per l’opinione pubblica c’è sempre un vinto o un vincitore, invece le sentenze vanno rispettate“.

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