Il grande ex torna al Ferraris: Soriano contro il suo passato blucerchiato

Cinque anni torneranno alla mente al fischio d’inizio di Sampdoria-Salernitana. Se Coda e Tutino hanno indossato la casacca granata in un recente passato, Roberto Soriano ha invece giocato sulla sponda blucerchiata di Genova, dal 2011 al 2016. La maglia della Doria è la seconda maglia più indossata dal centrocampista in carriera: 145 le presenze (di più, 153, solo col Bologna), con 18 gol e 10 assist. La Samp lo prese dall’Empoli nell’estate del 2011, per rivenderlo, nell’estate del 2016, al Villarreal per quasi 15 milioni. In mezzo una promozione in Serie A e quattro stagioni in massima serie, da protagonista, soprattutto con Sinisa Mihajlovic in panchina.

La rinasciata granata

Da quando ha lasciato Genova, Soriano ha sfidato, al Ferraris, cinque volte la Sampdoria, con le maglie di Torino e Bologna, dal 2018 al 2023: ha sempre vinto, segnando un gol nella vittoria rossoblu per 2-1 del 18 febbraio 2023. Dopo un anno di pausa post infortunio al ginocchio, il classe ’91, assente nel match di andata, si è rilanciato a Salerno. Petrachi e Martusciello – che lo aveva allenato ad Empoli – hanno puntato su di lui in estate. Con 34 anni sulla carta di identità, il passo e lo smalto non sono più quelli dei tempi migliori, è stato Colantuono a capire di doverlo piazzare più avanzato per fargli coprire una minor porzione di campo, fargli avere meno compiti difensivi e farlo essere pungente in zona gol. Da quando gioca sulla trequarti, Soriano ha segnato 4 reti (due sotto la gestione dell’allenatore di Anzio), ed è il miglior marcatore granata insieme a Simy. La sua esperienza si sta rivelando preziosa nella rincorsa salvezza: Soriano fa da allenatore in campo, consiglio i compagni, gesticola, indica. A gennaio pure lui sembrava vicino all’addio, tanto da non avere inizialmente la fiducia di Breda, guadagnandosela però gara dopo gara. Col contratto in scadenza a giugno, dovrà convincere anche la società a rinnovarglielo. Venerdì sera tornerà nel suo vecchio stadio, sperando di ripetere l’ultimo volta.