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Il doppio ex Pisano: “Tanti errori commessi in campionato. A Pescara con cattiveria, intensità ed esperienza”

Sabato all’Adriatico Pescara e Salernitana si sfideranno con diversi obiettivi: il delfino per difendere il quarto posto, il cavalluccio per conquistare la salvezza. Chi conosce bene entrambe le piazze è Giovanni Pisano, attaccante che ha vestito sia granata dal 1992 al 1997, contribuendo con i suoi gol alla promozione in B con Delio Rossi allenatore, sia biancoazzurro dal 1997 al 2000. Il classe ’68 ha parlato ai microfono di Radio Alfa, ricordando in primis la sua esperienza salernitana: “Che ricordi quel gol nel ’96, siamo andati vicinissimi alla A. La mia era una Salernitana spumeggiante, che giocava un bel calcio e faceva risultati. Non serve fare paragoni”. Un commento poi sul campionato finora disputato dai granata: “Non è stato di certo un buon campionato quello. Sono stati fatti degli errori e gestite male alcune situazioni, per arrivare a giocarsi la salvezza all’ultima giornata in un campionato difficile e livellato. Serviva più attenzione, i tifosi sono arrabbiati perché questo è successo nell’anno del centenario. Volevano vedere gente che sudava la maglia, non si dovrebbe parlare di salvezza per una piazza del genere”. Pisano dice la sua anche sul cambio di panchina con l’arrivo di Menichini e, da doppio ex, sulla sfida di sabato: “Menichini si è preso una bella patata bollente, ma fa parte del mestiere. Ha una squadra che non è sua e ha poco tempo per conoscere i giocatori. E’ una situazione particolare. Sabato servirà cattiveria, intensità, la tattica lascia il tempo che trova. Bisognerà tenere conto della tenuta fisica della squadra, che non mi sembra ottimale. Non serve rinunciare a giocare, servirà stare corti. Il Pescara poi è un’ottima squadra, motivata e lo stadio sarà abbastanza caldo. Si dovrà pedalare e rimboccarsi le maniche. In una partita del genere mi affiderei più a giocatori di esperienza, abituati a certe pressioni e in grado di trascinare i più giovani. Dall’esterno però non conosco ovviamente alcuni meccanismi e problematche. Credo che sia meglio giocare fuori casa, non è facile giocare col pubblico contro a Salerno, si sente tanto. A Pescara sono stato bene, ma tiferò Salernitana, sperando vada tutto per il meglio”. Chiosa finale sulle cause del tracollo dell’ippocampo: “Questa squadra era convinta di andare ai playoff. Nel momento in cui si è capito di non riuscirci è subentrato un pò di appagamento e sconforto, si sono affrontate diversamente le partite. In B basta poco per ritrovarti in posizioni scomode. Non è stato gestito bene il tutto sia dai giocatori, che dalla società. La colpa è di tutti in una situazione del genere”. 

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