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Il Direttivo Salerno conferma la protesta: “Saremo a Genova ma all’esterno del Ferraris”

Il Direttivo Salerno ha emesso un comunicato dopo la decisione del Direttivo Ultras di presenziare al Marassi. I gruppi legati al Direttivo Ultras (gli UMS, la Paestum Ultras e la Costiera al Seguito) hanno deciso di seguire la squadra all’interno della bolgia di Marassi mentre i gruppi del tifo organizzato legati al Direttivo Salerno hanno deciso di continuare la protesta contro i playout e contro la FIGC in quel di Genova senza comparire sugli spalti dello stadio Ferraris: “Sarebbe stato bello. Sarebbe stato bello se, di fronte a uno schiaffo tanto vile, Salerno si fosse compattata in un unico grido di sdegno. Sarebbe stato bello avessimo urlato con una voce sola che quanto accaduto nell’ultimo mese è indegno. Di una città, una tifoseria che porta in giro con fierezza il nome della propria città. Dei sentimenti sinceri, genuini, puri di una gente che segue il calcio senza null’altro chiedere in cambio che serietà, correttezza, lealtà. Le opinioni, grazie a Dio, possono e a volte devono divergere. Sarebbe bastato poco per non disperdere una unità d’intenti da sempre agognata. Ma tant’è. La Nostra opinione è che, davanti a un sistema meschino e farlocco, stavolta si debbano voltare le spalle. Saremo a Genova ma non al Ferraris, manifestando li fuori che questo play out a scoppio ritardato ci fa schifo. Saremo all’Arechi ma non sugli spalti, perché il nostro posto è quello da una vita ma stavolta no. Fare il tifo, quasi nulla fosse, legittimerebbe chi si è permesso di stuprare il campionato e con esso la passione di chi lo ha seguito. Sempre, ovunque, prescindendo da tabellino e classifica. Fare il tifo come se si giocasse una partita normale: quello sì darebbe ragione a Lega, Federazione, dirigenti incapaci e non più ricevibili. Queste due partite sono una vergogna, alla quale non ci presteremo. Ognuno decida secondo coscienza, ma noi non possiamo abdicare ai nostri principi morali e a quegli ideali che il 19 maggio avevano portato tutti noi a indignarci di fronte a chi, con tanta protervia, osava trattarci, e continua a farlo, come pezze da piedi. Salerno resta, comunque, una e una soltanto. Ci sono molti modi di amare, è una scelta che fa male più a noi che a chiunque altro. Ma è scelta d’amore. Amore per la nostra maglia, i nostri simboli, i nostri colori. Ma prima e soprattutto, per la nostra città. Per il buon nome della quale, c’è una parte di Salerno che non si piega”.

1 Comment

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  1. Reno

    13/06/2025 at 14:14

    La scelta migliore, prima viene la dignità che evidentemente qualcuno non ha.

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