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“Mai più multiproprietà”: ufficiale il passo della Figc, 2 anni di tempo a Bari-Mantova

Niente più multiproprietà nel calcio professionistico italiano. Questo il verdetto del Consiglio federale, riunitosi oggi, approvato all’unanimità. Qualunque club dilettantistico appartenente a chi abbia già una partecipazione societaria a un club professionistico che dovesse essere promosso in Lega Pro sarà obbligato a una dismissione, pena  la decadenza dell’affiliazione.

In poche parole, come ha spiegato anche Gabriele Gravina in conferenza stampa, “è stato stabilito per il futuro il divieto assoluto di qualsiasi multiproprietà e sancito il principio per gli unici due casi ufficiali esistenti concedendo più di due anni e mezzo di tempo per avviare un percorso di cessione di una delle due società. La penalità sarà drastica: chi non riuscirà a cedere il controllo dei propri club entro il tempo previsto, rischierà l’esclusione dai campionati. Probabilmente, di entrambe le proprie squadre, perché non può essere né il legislatore, né un tribunale sportivo, a dire quale delle due società debba essere esclusa. Insomma, la stretta è pronta“. Per Bari e Mantova, i due casi a cui ha fatto riferimento il presidente della Figc, ci sarà quindi tempo fino all’inizio della stagione 2024/25, attraverso una disciplina transitoria. Se ciò non si verificasse, scatterebbe immediatamente l’esclusione dai campionati. Della squadra promossa nella categoria in cui figura la consorella? Forse di entrambe, perché non può esistere un chiaro criterio che stabilisca quale genera l’incompatibilità.

Il caso Salernitana

Gravina si è anche espresso sulla situazione dei granata: “Sono arrivate delle offerte alla Salernitana ma non entro nel merito, ci sono persone preposte per questo. Ci sono paletti chiari e non mi preoccupa questa situazione. Il modello del trust temporaneo però non è più sostenibile, in quanto adottato in un regime di emergenza. Questa pista rischia di privare una piazza importante come Salerno del suo calcio, che dovrebbe così ripartire dai dilettanti”. La deroga salva-Lotito non esiste più e d’ora in poi Bari e Mantova, appartenenti a proprietà riconducibili rispettivamente a Napoli e Verona, dovranno essere cedute. O le case madri, perché no. Di certo, non si potrà ripetere un altro caso Lazio-Salernitana, che ha messo in imbarazzo la Figc, la quale aveva concesso la deroga nel 2012 dopo la promozione in C2 del Salerno Calcio, peraltro in un contesto di norme ambigue.

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