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Il Codice di giustizia sportiva ridisegna la Corte Federale d’Appello, ma Lotito si oppone…

di
Oreste Tretola
- 31 Maggio 2019 alle 10:00

Dopo la penalizzazione del Palermo, il quadro da ieri sembra essere più chiaro con la definizione della date per la disputa dei playout tra Venezia e Salernitana: andata mercoledì 5 giugno all’Arechi alle 20.45, ritorno domenica 9 giugno al Penzo con fischio d’inizio alle 18. Il tutto stabilito su indicazione del Consiglio Federale alla Lega di B. Nel corso della riunione poi è stato approvato il nuovo Codice di giustizia sportiva: tre gli astenuti, ovvero Miccichè, Balata e Marotta, unico voto contrario quello di Lotito.

Come riportato dall’edizione online de La Gazzetta dello Sport, il no del numero uno della Lazio ha un motivo ben preciso, ovvero “un dissenso manifestato esclusivamente sull’articolo 142”. Codesto articolo, al comma 4, notifica che con l’entrata in vigore del Codice cambiano le norme ma non i componenti dei vari organi, con una sola eccezione, quella della Corte Federale d’Appello che sarà soggetta a riorganizzazione, con una netta distinzione fra ruoli “consultivi” e ”giudicanti”. E da qui deriverebbe il dissenso di Lotito, poiché l’attuale presidente della Corte, Sergio Santoro, che si era astenuto settimana scorsa dal giudizio sul Palermo poiché coinvolto in una vicenda giudiziaria, sarebbe in rapporti molto stretti con l’imprenditore capitolino. L’opposizione di Lotito sembrerebbe anche riconducibile al mancato parere pro veritate sui playout che Gabriele Gravina avrebbe dovuto chiedere alla Corte Federale d’Appello, preferendo però affidarsi al Coni, in virtù probabilmente anche di questa connessione Santoro-Lotito. Tutti i nodi insomma vengono al pettine.

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