OTTAVI DI FINALE COPPA ITALIA – TABELLINO JUVENTUS-SALERNITANA 6-1
JUVENTUS (3-5-2): Perin; Gatti, Rugani, Danilo; Cambiaso (33′ st Kostic), Miretti (31′ st Nonge), Locatelli, Rabiot, Iling (20′ st Weah); Chiesa (21′ st Yildiz), Milik (31′ st Vlahovic). A disp: Szczesny, Pinsoglio, Huijsen, Bremer, Muharemovic, McKennie, Nicolussi Caviglia. All: Allegri.
SALERNITANA (4-2-3-1): Fiorillo; Daniliuc, Bronn, Lovato, Sambia; Legowski (32′ st Borrelli), Maggiore (1′ st Bradaric); Tchaouna (11′ st Sfait), Botheim (11′ st Simy), Stewart (1′ st Gyomber); Ikwuemesi. A disp: Costil, Allocca, Fazio, Elia. All: F. Inzaghi.
Arbitro: Ghersini di Genova (De Meo/Dei Giudici. IV uomo: Zufferli. Var: Aureliano. Avar: Sacchi).
NOTE. Ikwuemesi al 1′ pt (S), Miretti al 12′ pt, Cambiaso al 35′ pt, Rugani al 9′ st, Bronn aut. al 30′ st, Yildiz al 43′ st, Weah al 46′ st (J). Ammonito Maggiore (S). Angoli: 7-1. Recupero: 2′ pt,
Più che la sconfitta, a rendere amara e probabilmente insonne la notte di Pippo Inzaghi è la situazione di grossa emergenza in organico, rimaneggiato da infortuni e assenze per la Coppa d’Africa. La Salernitana termina allo Stadium contro la Juventus il suo cammino in Coppa Italia e ora potrà concentrarsi unicamente sul campionato nel proseguire la rincorsa salvezza. Per farlo dovrà necessariamente attingere a piene mani al mercato, con la speranza che già prima di domenica possa arrivare qualche rinforzo per rendere maggiormente competitiva la rosa.
LA CRONACA. Inzaghi fa la conta dei disponibili e deve attingere a piene mani alla Primavera per presentare una panchina numericamente decente. In campo ci va un undici molto offensivo con Tchaouna, Botheim e Stewart a supporto di Ikwuemesi. In difesa si rivede Sambia a sinistra, Daniliuc parte a destra con Lovato e Bronn centrali. Straordinari per Legowski e Maggiore, praticamente gli unici due centrocampisti a disposizione. Ai tanti forfait già previsti si aggiunge anche quello dell’ultim’ora di Martegani.
Ma il calcio Una manciata di secondi e la Salernitana passa in vantaggio nell’incredulità generale. Dormita di Gatti che sulla pressione di Legowski regala palla a Ikwuemesi, freddo a tu per tu con Perin. Al 7′ la Salernitana sfiora il raddoppio. Sambia converge verso il centro, ha spazio e tempo e fa partire il suo solito destro velenoso che costringe Perin a rifugiarsi in corner.
Al 12′ la Juve pareggia. Cambio di gioco su Cambiaso dimenticato da Stewart, sponda per l’accorrente Miretti che brucia Maggiore e non lascia scampo a Fiorillo.
Scampato il pericolo, la Juve accelera e prova il sorpasso. Verticalizzazione per Rabiot che sfrutta il liscio di Lovato e prova la conclusione dal limite, Fiorillo risponde presente.
Al 18′ intervento scomposto, inutile e fuori tempo di Sambia su Gatti. Ghersini assegna il penalty, ma il VAR giustamente lo corregge in quanto il contatto tra i due inizia fuori area. Rumoreggia lo Stadium, sugli sviluppi del calcio piazzato Fiorillo è attento su Chiesa.
Inzaghi percepisce le enormi difficoltà della squadra sul binario sinistro e dirotta Stewart sulla destra chiedendo a Tchaouna di sacrificarsi in copertura per dare una mano a Sambia, anch’egli in enorme difficoltà. In particolare la posizione di Chiesa crea grossi grattacapi alla Salernitana, sia quando agisce sulle corsie sia quando va a ricevere palla tra le linee. Come al 27′, quando s’incunea alle spalle dei due centrocampisti granata e col destro fa partire un tiro da fuori area che termina poco distante dall’incrocio dei pali. Inzaghi prova a correre ai ripari, riporta Stewart a sinistra chiedendo a Legowski di dare un supporto sul binario e a Botheim di arretrare come mezzala.
Al 35′ la Juve completa la rimonta. Corner di Chiesa, torre di Danilo e volée di Cambiaso, completamente dimenticato da un Sambia in versione bella statuina, imparabile per Fiorillo.
La Juve rischia di dilagare sul finire di primo tempo. Errato disimpegno di Daniliuc che sotto pressione regala palla a Chiesa, sviluppo repentino dell’azione porta Miretti libero a concludere nel cuore dell’area di rigore ma Fiorillo si supera e gli nega la doppietta. Finisce un primo tempo in cui da un lato la Salernitana conferma i progressi delle ultime settimane, dall’altro (ri)certifica in maniera lampante l’inadeguatezza di taluni elementi in organico, impresentabili a questi livelli.
Leggasi Stewart ma non solo. Il giamaicano resta negli spogliatoi con Maggiore, entrano Gyomber e Bradaric. Se per l’ex spezzino Inzaghi sceglie la strada della saggia gestione delle forze fisiche, la sostituzione di Stewart, fuori lista in campionato, sa di sonora bocciatura. Si passa a un 4-3-3 con Bronn inedito centrale di centrocampo e Sambia mezz’ala.
Al 9′ la Juve cala il tris e lo fa ancora dagli sviluppi da corner. Chiesa svernicia Legowski e mette in mezzo una palla al bacio, Fiorillo col piede è prodigioso sull’incornata di Milik ma nulla può sul tap-in di Rugani. Inzaghi pensa al campionato e risparmia minuti a Tchaouna. Dentro il giovane Sfait e Simy che rimpiazza un Botheim al solito inconsistente e passaggio a un più abbottonato 5-3-2.
La Juve è indiavolata e continua ad attaccare. Al 15′ Chiesa prova a suggellare un’ottima prestazione con la rete ma apre troppo il sinistro. Allegri risparmia l’ex Fiorentina in vista della gara di domenica, dentro il giovane Yildiz. Il turco propizia il gol del 4-1 con un tiro respinto da Fiorillo ma spedito in porta da Bronn, sfortunato a trovarsi sulla traiettoria. Spazio anche per l’esordio del giovane Borrelli, Sfait va a fare il quinto e Daniliuc il centrocampista centrale. Esperimenti di un Inzaghi disperato sì, ma per nulla euforico immaginando l’esiguità di scelte in ottica campionato. Nel finale C’è spazio anche per la gemma di Yildiz che supera Gyomber e Lovato in scioltezza prima di depositare palla alle spalle di Fiorillo. La Juve non si ferma e va a segno anche col bolide di Weah dalla distanza. Finisce 6-1 per la Juve, ma conta ben poco. Testa al campionato, ma Inzaghi già in queste ore attende qualche assist da Sabatini sotto forma di rinforzi.
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