Iervolino tra i mecenati del calcio italiano: ma spendere tanto non significa sempre farlo bene

La Salernitana rischia di retrocedere aritmeticamente in serie cadetta già questa sera allo Stirpe di Frosinone (ore 20:45). Ma i dati contabili del club di Danilo Iervolino, sulla carta, suggerirebbero ben altro. Gli investimenti profusi dal numero uno granata, dal momento in cui ha rilevato le quote sociali dell’ippocampo dal trust, ammontano a 61 milioni di euro. Somma che, però, non ha dato i suoi risultati sul rettangolo verde, almeno per quest’ultima stagione, conclusasi con un’epilogo già annunciato da mesi. Un’analisi condotta dal portale di approfondimento Calcio e Finanza ha preso in considerazione i dati dei club di massima serie dal post pandemia in poi, contando ben 2,5 miliardi di euro iniettati nelle casse delle società da parte dei proprietari. Il dato riguarda sia i versamenti diretti che gli investimenti di carattere commerciale, come le sponsorizzazioni, ovvero i ricavi captive.

Il dato

Dall’analisi di Calcio e Finanza, la Salernitana di Danilo Iervolino è nona in massima serie per ammontare di investimenti da parte dell’imprenditore di Palma Campania, che ha rilevato il club a gennaio 2022. In totale, si contano 23,5 milioni nel primo anno di Serie A e 37,5 quelli immessi nelle casse sociali durante la scorsa stagione. I numeri del campionato in corso, invece, non sono ancora disponibili. Iervolino ha dovuto “sopportare” comunque i consueti costi di avviamento di un club rilevato in ultima posizione durante la stagione 21/22. Dopo l’acquisto dal trust, si parla di una massa di investimenti che supera i 60 milioni di euro, al pari di una società affermata come il Bologna condotta da Joey Saputo. Il dato, in realtà, non comprende i 12 milioni di euro di ricapitalizzazione, realizzata al 27 marzo scorso durante una riunione del CdA del club a Roma. Il bilancio del sodalizio granata al 31 dicembre 2023 presenterebbe ancora perdite per 20 milioni di euro circa. L’ultimo bilancio disponibile, al 30 giugno 2023, aveva fatto registrare un -29 finale. Numeri che, però, non si sono replicati sul rettangolo verde. Le società di calcio sono pur sempre aziende sui generis, condizionate dal risultato sportivo. Che, quest’anno, è stato inclemente con Candreva e compagni, giudice ultimo di un’annata sì sfortunata, ma anche mal programmata.

Sorpresa Monza

Mapei, invece, ha investito circa 48 milioni di euro nelle ultime stagioni per mantenere il Sassuolo in massima serie. Stona con il dato delle “piccole” quello del Monza. Come si evince dall’analisi di Calcio e Finanza, la Fininvest della famiglia Berlusconi ha iniettato nelle casse del club biancorosso 188,5 milioni spalmati su quattro stagioni. E i frutti sono stati ampiamente raccolti, con la squadra di Palladino stabilmente a metà classifica da quando è approdata nell’élite del calcio italiano. In testa alla speciale classifica, si trova la Roma dei Friedkin con un totale di 621 milioni di euro investiti nel club capitolino, quasi il doppio di quanto fatto da Exor con la Juventus, che ha dovuto operare due aumenti di capitale per ristrutturare la situazione di indebitamento. Il Milan, passato di mano da Elliott a RedBird, ha beneficiato di ben 174 milioni di euro (meno comunque del Monza). Il Genoa, a cui è riuscita l’immediata risalita in Serie A, ha ricevuto circa 129 milioni di euro dal fondo 777 Partners, mentre l’Inter si è “fermata” a 126 milioni grazie all’operazione di prestito richiesta dal proprietario Zhang al fondo Oaktree.