Archiviata l’impresa, il presidente Danilo Iervolino pianifica già il futuro. Il patron granata è intervenuto sulle frequenze di Rai Gr Parlamento, tornando sulla salvezza e parlando della nuova stagione: “Abbiamo fatto una grande impresa, sono subentrato con appena 8 punti in classifica. Ci abbiamo messo passione, determinazione e ferocia, il mix Sabatini-Nicola è andato bene. Ad un certo punto nella testa dei giocatori è scattato qualcosa anche quando non arrivavano i risultati ma c’erano le prestazioni. Le vittorie hanno fatto prendere convinzione ai ragazzi di poter credere nell’impresa e tutti, chi giocava e chi non giocava, hanno fatto quadrato per realizzare l’impresa. La squadra ci è riuscita alla grande, dimenticando il risultato amaro dell’ultima partita. I giocatori erano motivati, ma l’Udinese ha onorato l’impegno facendo bel calcio e noi forse non eravamo preparati.
Abbiamo festeggiato allo stadio, un’emozione grandissima. Poi abbiamo brindato tra noi, dal giorno dopo è ripresa la routine col lavoro per pianificare la nuova stagione. Ora dovremo attrezzare la squadra per un campionato difficile, ci stiamo lavorando. I primi mesi di presidenza sono stati belli, intensi ed entusiasmanti. Molti dicono che è meglio stare lontani dal mondo del calcio, ma io ho trovato invece un mondo bellissimo e grande affetto dalla piazza di Salerno. Teniamo i piedi per terra. Vogliamo fare un campionato prossimo senza intaccare le coronarie, speriamo di salvarci in anticipo e costruire una permanenza stabile in A. Poi si vede, ma le cose non si costruiscono in un giorno. Certamente vorremmo che il prossimo sia un campionato sereno per poi costruire qualcosa di importante”.
Continuità per il futuro
Iervolino ha confermato anche i rinnovi di direttore sportivo e allenatore: “Con Sabatini e Nicola ci siamo accordati, dobbiamo solo formalizzare il tutto nelle prossime ore. Sono entrambi molto affezionati a Salerno e volevano continuare in questo progetto. Nessuno di noi voleva interrompere questa armonia, hanno accettato e andiamo avanti insieme. Quando si dà fiducia a grandi professionisti bisogna dare ruolo e responsabilità, così ho fatto con Sabatini. Lui ha il dominio sportivo e ha ampiamente ripagato la fiducia e a volte non ero d’accordo con alcune sue scelte. Lui vede cose che gli altri non riescono a vedere e alla fine è riuscito in pochi giorni di gennaio a prendere giocatori, senza spese folli. È stato molto bravo”.
Il mercato incombe
Il patron si è soffermato anche sul mercato, citando anche il sogno Cavani: “Vogliamo valorizzare calciatori come Ederson e Bohinen e magari scoprirne altri. Non sono fiducioso su Cavani. Sono un suo fan sfegatato, può giocare a tutto campo, segna tanto, è veloce e potente, un giocatore esemplare che non si risparmia mai. In questo finale di carriera chissà che non possa, come Ribery, scegliere Salerno. Ma per ora non c’è nulla, nessun contatto, è solo un mio pensiero. Le porte della Salernitana sarebbero però aperte, so che lui ama tanto la Campania. Non l’ho sentito, il direttore Sabatini è a Milano e sta tenendo i contatti. Spero che qualche spiffero lo abbia dato all’agente di Cavani, parliamo di un calciatore straordinario. Forse resterà solo un sogno, ma teniamolo nel cassetto. Tanti agenti stanno proponendo calciatori alla Salernitana, come mi ha riferito Sabatini. Questo testimonia come siamo stati una bella storia, ora c’è volontà di venire a Salerno per stare bene e stare in una squadra che ha un progetto serio. Il direttore era soddisfatto e mi ha detto che mi avrebbe fatto delle sorprese. Ci sono in programma diversi incontri.
Izzo del Torino piaceva molto al direttore e anche a me, ci sono anche dei profili italiani che possono crescere. Preferirei gli italiani agli stranieri, anche in ottica nazionale. Ribery resta alla Salernitana, ha un contratto che si è rinnovato automaticamente. È fortemente voluto da tutti perché è un ragazzo speciale. Ha lavorato tantissimo sulla testa dei piu giovani, dando sicurezza. È un giocatore rappresentativo. Sa che non ha reso come voleva visto il modulo che lo ha penalizzato un po’. L’anno prossimo farà meglio. A Salerno resteranno solo i giocatori che avranno voglia, chi ritiene di fare altre scelte di vita e professionali, perché valuta altri lidi migliori, potrà farlo. Io non tratterrò nessuno, resta solo chi tiene a questa maglia e alla piazza. Ederson è certamente innamorato della città”.
Strutture e rapporti con i vertici
Non solo i calciatori, ma anche le infrastrutture. Il numero uno granata ha confermato l’impegno per quanto riguarda centro sportivo e stadio: “Vogliamo creare un centro sportivo all’avanguardia, abbiamo individuato delle aree. Stiamo lavorando ad un progetto importante per lo stadio, stiamo ipotizzando una ristrutturazione a pezzi dell’Arechi per realizzare una struttura accogliente e recettiva per le famiglie, i bambini e i diversamente abili. I tecnici si stanno impegnando a capire come intervenire. Lo stadio è già di per sé un gioiello ma necessita di investimenti”. Iervolino ha avuto una certa rilevanza anche in Lega: “I giudizi dei presidenti sono tutti in buona fede, ne sono certo. Amano questa industria e questo sport, ognuno ritiene di voler migliorare in un certo modo – ha dichiarato Iervolino – Stimo il presidente Gravina e penso che riesca a mantenere un equilibrio, ad avere una visione moderna e a far rispettare delle regole anche forti. I presidenti devono certamente far sentire la propria voce, ne hanno diritto. Bisogna però sempre cercare una sintesi. Il presidente Casini sta lavorando benissimo, con competenza, passione e ascoltando tutti. Ha già capito dove porre rimedio. È entrato con una particolare sensibilità nel mondo del calcio. Sono felicissimo di averlo appoggiato”.
Chiosa anche sul mondo delle tifoserie con l’auspicio di un sensibile miglioramento nei rapporti: “La gioia e l’orgoglio della Salernitana sono i tifosi. Non sono stati mai polemici anche nei momenti difficili. Hanno messo in scena una coreografia straordinaria, l’emozione più bella della mia vita. Per la riforma del calcio è necessario imporre uno statuto comportamentale nuovo per le tifoserie per stigmatizzare i rancori. Tutte le tifoserie devono avere un link. Negli altri sport avviene, non capisco come non possa succedere nel calcio. È necessaria la pacificazione tra le tifoserie”.
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