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Iervolino, filosofia granata a casa Marzullo: “Salerno vuol dire coraggio e passione”

Il Presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, è ospite di Marzullo nello storico format “Sottovoce” in onda a tarda notte su Rai1. Nell’introdurlo, il conduttore evidenzia il fatto che un napoletano sia alla guida della Salernitana: “Sono nato molto vicino ai confini della Provincia di Salerno ed a Salerno sono legato perché è lì che ho fondato l’università Telematica Pegaso e devo ringraziare un Docente dell’Università di Fisciano che ha letto la mia tesi dandomi l’input per creare Pegaso, pur essendomi laureato alla Parthenope di Napoli”.

L’ingresso nel mondo del calcio e quello nell’editoria sono avvenute contemporaneamente per una semplice casualità: “L’editoria mi piaceva perché sono convinto che l’editoria stia vivendo una rivoluzione senza precedenti, ma mancano gli attori protagonisti, ma manchino gli attori protagonisti. Quindi per ora la sta subendo questa rivoluzione; c’è bisogno di fare cose sorprendenti, cose nuove. E’ un’altra sfida che mi piace, quindi l’affronto”.

Iervolino poi racconta la telefonata che ha cambiato la storia: “L’acquisto della Salernitana è stata una casualità, una telefonata ricevuta il 30 dicembre in cui mi viene detto che c’è bisogno di una proposta, altrimenti la Salernitana esce fuori dal settore professionistico. C’era un obbligo di vendere entro il 31 dicembre, ma prima bisognava fare analisi, leggere tutti i documenti e presentare una proposta congrua. Io non ho letto nulla, sono andato alla cieca perché ritenevo che la città lo meritasse. Una città straordinaria, una tifoseria leggendaria, una squadra storica, c’erano tutti gli ingredienti per lanciarmi. Poi mi ha regalato l’emozione più grande della mia vita che è questa salvezza inaspettata, una salvezza contro tutti i pronostici in cui c’è stato tutto il “macte animo” citato dai tifosi”.

Sull’ingresso nel mondo del calcio e sulla relazione con la moglie, Iervolino spiega: “Sono sposato da 15 anni, mia moglie Chiara all’inizio non voleva che entrassi nel calcio, era presente alla telefonata del 30 dicembre. Mi sono confrontato con Fimmanò che era a Dubai, con Sica e con tutti i miei legali, a cui ho comunicato di aver già effettuato il bonifico, dando mandato di preparare il carteggio necessario. E Chiara era scettica, riteneva una follia entrare nel calcio, o che non fosse un settore adeguato a noi. Ora è coinvolta, non solo è tifosa ma è diventata un’appassionata matta di calcio, guarda anche le altre partite. Abbiamo una casa al mare con uno stadio nei pressi dell’abitazione e lei ha sentito il bisogno di andare a seguire una partita di dilettanti perché le mancava il calcio”.

Iervolino ripercorre tutte le emozioni degli ultimi 270 minuti della scorsa stagione e l’ultima con l’Udinese: “Dopo aver fallito il rigore che poteva sancire la salvezza aritmetica a Empoli, abbiamo l’ultima chance in casa con l’Udinese; noi tutti motivati, ma l’Udinese onora il torneo. Amo il campionato italiano e lo ritengo il più bello del mondo proprio per questo. Non è stato un campionato balneare, anzi sono venuti e hanno fatto 4 gol a Salerno. Il Venezia, che non ha nulla da chiedere perché già retrocesso, ferma sullo 0-0 il Cagliari e la Salernitana ottiene la salvezza”.

Domanda d’obbligo, sul destino e su Dio: “Credo nel destino, un pizzico di fatalità c’è. Dall’altra parte penso che il destino lo creiamo noi con il talento, con la passione, con la voglia di fare, con l’istruzione. E credo anche in Dio, infatti dedicai la salvezza a mio padre, mia madre e mio fratello che ci guardano dall’alto. Ma purtroppo mi rammarico di frequentare poco a causa dei numerosi impegni”.

La Salernitana sta andando bene, il Napoli meglio, precisa Marzullo: “Stiamo sorprendendo, vogliamo giocare a viso aperto su tutti i campo, non vogliamo giocare da provinciale. Abbiamo disputato partite rocambolesche, ma questo è nel nostro DNA, credo che giocare bene a calcio, uscire palla al piede è una forma di coraggio e sono convinto che faremo un campionato bello, soprattutto per i tifosi”.

Marzullo prende a prestito le parole di Iervolino, che vuole fare della Salernitana non solo una squadra di calcio, ma anche una forma di integrazione per il territorio: “La squadra di calcio scatena passione ed interessi, deve dare spettacolo, deve attrarre in tranquillità le famiglie, deve accrescere il pil del territorio, deve attrarre investimenti e rappresentare un modello nelle scuole di tutte le età. Deve parlare ai giovani, attirare i talenti dei ragazzini, la squadra è il fulcro di una città”.

Un grande classico, farsi una domanda e darsi una risposta. Iervolino, pur avendo toccato tanti temi non ha dubbi: “Presidente, quest’anno si salva la Salernitana? Certo”.

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