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I precedenti playout sorridono alla Salernitana. L’obiettivo è evitare lo spettro Marulla del ’91

La gara di domani contro la Sampdoria sarà l’andata del terzo playout in 10 anni della Salernitana. Gli spareggi salvezza precedenti sono pagine di storia indelebili nel cuore di ogni tifoso granata ed adesso sta per essere scritto un nuovo capitolo negli annali della Bersagliera.

Nella stagione 2015-2016, la prima in Serie B dell’era Lotito, la Salernitana riuscì a salvare la cadetteria contro la Virtus Lanciano con la vittoria nella prima gara per 1-4 in Abruzzo e per 1-0 all’Arechi. Fu al cardiopalma, invece, il playout del campionato 2018-2019. Nel mese del centenario della Bersagliera, la Salernitana vinse per 2-1 la gara d’andata in Via Allende contro il Venezia, invece il 9 giugno al Penzo i Leoni Alati vinsero 1-0 ai tempi regolamentari e supplementari per poi soccombere ai calci di rigore (2-4) contro l’ippocampo. Una sconfitta indolore per i veneti che vennero poi ripescati, dopo la retrocessione del Palermo.

Una cicatrice nata dopo una batosta ricevuta in uno spareggio retrocessione che ancora oggi è nella mente di molti tifosi granata, però, risale a quasi 34 anni fa. La Salernitana terminò il campionato di Serie B 1990-1991 al diciassettesimo posto ma a pari punti col Cosenza (36). Il 26 giugno del 1991 si giocò la sfida che avrebbe decretato l’ultima retrocessa in Serie C in quel di Pescara ed a perdere furono i granata: la rete decisiva fu siglata dall’eroe dei calabresi Gigi Marulla al 97′ del primo tempo supplementare.

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