I passi per tornare in campo: la Federmedici diffonde le proprie linee guida

Se la FIGC, di comune accordo con il ministero dello sport, ha iniziato a lavorare su un protocollo da seguire alla eventuale ripresa dei campionati, anche la FMSI ha diffuso le proprie raccomandazioni per ritornare a fare sport in tutta sicurezza.
La Federazione Medico Sportiva Italiana ha indicato un percorso da seguire per poter essere idonei a compiere attività sportiva professionistica “ove si ravvisi la possibilità di una ripresa“, soprattutto quella legata al calcio, dato che è il settore più avviato verso una ripartenza, spinto anche dall’UEFA. Nella commissione che ha lavorato alla definizione di queste linee guida c’erano tra gli altri Maurizio Casasco, presidente della FMSI, Ranieri Guerra, vicedirettore dell’OMS, Massimo Galli, primario del reparto malattie infettive del “Sacco” di Milano.

Il primo passo da fare secondo questo protocollo è dividere gli atleti in due gruppi, uno composto da quelli positivi al Covid-19 o con sintomi riferibili ad esso, e uno da quelli negativi o asintomatici che non sono stati sottoposti al test del tampone. Chi deve rimettersi dal virus dovrà sottoporsi a test da sforzo massimale, ecocardiogramma color doppler, elettrocardiogramma Holter (per 24 ore con seduta di allenamento compresa), esami ematochimici, spirometria e radiologia polmonare. Al termine di questo percorso potranno avere un “nullaosta infettivologico” e riprendere gradualmente gli allenamenti. Per chi invece non è stato affetto bisogna capire se sono immunizzati o meno attraverso una ricerca degli anticorpi. In caso non fossero ancora immuni al virus dovranno sottoporsi a tampone ogni quattro giorni, inoltre anche per loro sono previsti test da sforzo, ecocardiogramma, spirometria e analisi emotochimiche.
Adesso la Federmedici ha intenzione di diffondere a breve anche indicazioni su come rendere sicuri spogliatoi, locali comuni e servizi igienici degli impianti sportivi.