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Grimaudo, palermitano dal cuore granata: “Salernitana da playoff. Amatucci mi ricorda Breda”

Al Barbera domenica era presente una delle glorie della Salernitana targata Delio Rossi negli anni 90′: Claudio Grimaudo. L’ex terzino ha giocato con la casacca granata dal 1992 al 1997 e anche dal 1999 al 2001 disputando 6 partite.

In tutto, in sette anni, ha calcato il terreno di gioco con la maglia dell’ippocampo 167 volte segnando 7 reti e conquistando anche una promozione in Serie B dalla Serie C. L’altro ieri il palermitano ha incontrato la squadra granata prima della partita, recandosi all’albergo dove pernottavano i ragazzi di Martusciello e lo staff (clicca qui per leggere articolo).

“Come Cavallo pazzo non c’è nessuno”

“Mi aspettavo un Palermo più agguerrito considerando la cornice del Barbera ed una Salernitana più timorosa visto il momento. La partita si è svolta all’opposto. I granata hanno attaccato i rosanero ed ho notato la presenza di una grande squadra con un bel gruppo che cerca di giocare – ha detto Grimaudo, presente ovviamente allo stadio, ai nostri microfoni -. Mi ha sorpreso Amatucci. Il centrocampista è un giocatore fondamentale per il 4-3-3, detta i tempi ed è sempre molto vicino alla palla dimostrando ampia personalità: mi ricorda Breda. Aver giocato a Salerno ti rende legato per sempre ai colori granata, ma essendo siciliano e nato a Palermo vorrei che anche i rosanero stessero nella parte alta della classifica. Penso che i padroni di casa siano entrati in campo con poche idee come successo alla Salernitana contro il Catanzaro. Una domenica del genere può capitare. Vincere al Barbera non è da tutti e può aiutare soprattutto il morale”.

Poi un parere sulla squadra targata Martusciello e Petrachi: “Arrivato in mattinata in albergo ho parlato con Martusciello e Petrachi. Entrambi li ho sfidati da giocatore e quindi ci conoscevamo. Il direttore sportivo della Salernitana conosce l’importanza della piazza e così anche il tecnico. Questa è una squadra nuova con un nuovo allenatore e bisogna avere pazienza perché nemmeno il più grande dei condottieri ha la bacchetta magica. I tifosi di Salerno vogliono unicamente giocare ovunque senza timore. Simy tecnicamente non sarà il migliore, ma ieri ha dato tutto in campo. A livello dirigenziale penso che sia Petrachi che Martusciello conoscono il calcio: arriveranno a fare cose grandi con i granata. Bisogna comunque restare coi piedi per terra e non lasciarsi condizionare dai risultati. Il tecnico deve conoscere bene ogni elemento della squadra: devi cercare sempre di schierare in campo i migliori ed alla fine diventi anche psicologo. Martusciello è un grande motivatore e l’ho notato sul gol quando si è complimentato con tutti”.

Sulle ambizioni di classifica della Bersagliera: “Non vorrei essere di parte, ma vedendo la squadra penso che la rosa può tranquillamente ambire ai playoff. Vedendo le squadre di Serie B, la Salernitana ed il Palermo non sono da meno rispetto alle altre rose. L’importante in cadetteria è far valere la voglia e la grinta agonistica, solo in questo modo vinci ovunque. I granata ieri facevano girare la palla ovunque, questo serve in un campionato come la Serie B. Non penso alla promozione diretta, ma penso che non sarà difficile qualificarsi alla fase playoff”.

Adesso sulla fascia di Cavallo Pazzo corre Stojanovic: “Il calcio di adesso è molto diverso dai miei tempi. Il pallone è ormai più statico, prima un modulo come il 4-3-3 era molto offensivo, adesso si utilizza ma tenendo alcune volte ferma la difesa. Prima c’era più corsa e grinta, bisognava scegliere gli uomini adatti. Mi auguro che lo sloveno possa essere un degno erede, ma come Cavallo Pazzo in questa stagione non ho visto ancora nessuno (ride)”.

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