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Gravina ribatte: “Normalità in primavera 2021, non possiamo annullare un mondo così importante”

di
Lorenzo Di Domenico
- 29 Aprile 2020 alle 11:55

Un passo alla volta, si sta entrando nel regno del caos. Come se non bastasse, anche il mondo del calcio adesso è diviso tra chi vuole giocare e chi invece preferirebbe rimandare tutto a quando la situazione generale sarà più tranquilla. Ma è proprio questo il problema: quando la situazione generale sarà più tranquilla?

Sembra chiaro che per tutto il 2020 ci sarà lo stato d’allerta, forse l’inizio della normalità si avrà nel 2021 con il possibile arrivo di un vaccino. Ma intanto sarà difficile da qui a 8 mesi parlare di vecchia vita. E, di conseguenza, anche di vecchio calcio. Anche Gravina è consapevole dei tempi, ribadendo che “ascoltando gli scienziati dovremmo aspettare la primavera del 2021”. Da qui però la rottura del numero uno della Figc che non intende aspettare l’anno prossimo per tornare in campo. Per Gravina, nonostante tutto, bisogna giocare: “Al primo piano ci sarà sempre la salute di atleti e addetti ai lavoro. Il calcio è uno sport che muove interessi economici straordinari, ma viene considerato anche come uno dei più rilevanti fenomeni sociali. Per non correre rischi e tornare in campo, servirebbe il vaccino. Ascoltando gli scienziati, dovremmo aspettare la primavera del 2021. Sarebbe giusto annullare un mondo così importante per così tanto tempo? Una cosa del genere mi farebbe provare grande amarezza”.

ArgomentiCoronavirus Gabriele Gravina ripresa

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