Il caso dossieraggio coinvolge anche Gabriele Gravina. Il nome del presidente della FIGC era già spuntato nei giorni scorsi, ma ora Gravina è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma, con l’accusa di autoriciclaggio e appropriazione indebita. Ieri si è presentato di sua sponte, insieme ai suoi legali, proprio in Procura per essere ascoltato. L’accusa è relativa al bando del 2018 sui diritti televisivi della Lega Pro (di cui all’epoca era presidente), la compravendita di libri antichi mai conclusa che avrebbe portato a un guadagno per l’acquisto di una casa a Milano. Circostanze che secondo i pm potrebbero essere tra loro collegate determinando un unico giro di soldi, con un conseguente irregolare appalto per i diritti televisivi. Il giudice antimafia, Antonio Laudati, e il luogotenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano sono indagati nell’inchiesta, della Procura di Perugia, sul dossieraggio abusivo, ovvero la vasta rete di accessi non autorizzati alle banche dati. Laudati afferma di aver svolto degli approfondimenti investigativi, su richiesta della Procura di Salerno (che ad ora non conferma), in merito all’operazione di vendita della Salernitana da Claudio Lotito a Danilo Iervolino.
“Mi fa sorridere pensare che si siano ipotizzati cointeressenze da parte mia con il presidente della Figc Gravina prima che acquistassi la Salernitana – ha dichiarato proprio il presidente della Salernitana in una lunga intervista rilasciata a Il Mattino -. Sono allibito, sbigottito e come tutti gli italiani molto preoccupato perché, se con una certa disinvoltura e facilità un maresciallo della guardia di finanza può entrare a piacimento in un sistema come fosse una sua proprietà privata, spiare, trasferire notizie, infangare e addirittura pensare di poter creare dei dossier da inviare persino ad inquirenti e pm come notitia criminis, e soprattutto se questo poi dovesse risultare vero, è molto grave, mina le basi democratiche della Repubblica e deve far riflettere anche la politica affinché adotti strumenti di controllo più rigorosi ed imperforabili”.
Iervolino è tornato anche sull’acquisizione, nel dicembre 2021, della società granata: “Sono state fatte alcune illazioni. Per quanto riguarda me personalmente ho scoperto dai giornali che già dal 2019 c’erano condizioni di spionaggio, mi auguro non di dossieraggio, nei miei confronti. Ma anche su questo ho intenzione di vederci chiaro attraverso i miei legali. Nel 2022 sono uscite le prime informazioni su alcuni giornali e da parte di alcuni giornalisti indagati relativamente a segnalazioni sospette che mi avrebbero riguardato e presentai subito un esposto alla Procura di Napoli, che ho inviato ora alla Procura di Perugia con un esposto cui sono allegate. Appresi tutte queste singolari segnalazioni dai giornali denunciati, come in questi giorni. In questa vicenda preferisco sempre utilizzare il condizionale perché i retroscena e le condizioni per cui sono accadute queste cose non le sappiamo. Poi ho acquistato la Salernitana e mi sono reso conto che, appena hai successo, notorietà e popolarità, si accende una anomala attenzione talora morbosa. Assurdo pensare che io avessi cointeressenze con Gravina: prima di acquistare la società non lo conoscevo e non lo avevo mai neppure incontrato in occasioni istituzionali o altro, insomma neppure in via meramente occasionale. Non avevo alcun rapporto con lui, mai visto se non sui giornali, mai incontrato, mai parlato neppure al telefono. Questo credo che debba essere immediatamente chiarito. Si è parlato tanto e voglio essere chiaro e definitivo sulla mia posizione in questa vicenda: non sono stato oggetto di alcun avviso di garanzia da nessuna Procura, né da Salerno né da Roma, in relazione all’acquisizione della Salernitana, tutto è stato fatto secondo una regolare procedura ad evidenza pubblica cui ho semplicemente partecipato decidendolo peraltro all’ultimo momento. Non posso parlare degli altri, dell’attività dei trustee: io posso parlare solo della mia proposta, inviata per amore della Salernitana e di Salerno”.
In merito alla denuncia dell’ex co patron, Claudio Lotito, sulla cessione della Salernitana, Iervolino ha così commentato: “Il presidente Lotito ha il diritto di fare qualsiasi cosa, così come difendersi è diritto di chi subisce. Io non ho nulla da nascondere e nulla da temere, in questo mondo sono entrato il 30 dicembre 2021. Prima di allora non conoscevo né Gravina, né Lotito. Sono all’oscuro di tutte le vicende per cui Lotito ha dovuto passare la Salernitana al trustee, di quelle relative alla gestione del trustee e dei rapporti di Lotito con Gravina se non per aver letto i giornali”.
Iervolino ha provato a ricostruire i fatti che riguardano anche la moglie, Chiara Giugliano: “So di accessi sulla mia posizione e su quella di mia moglie ma, ancora una volta, tutte le notizie in mio possesso le leggo dagli organi di stampa. Non abbiamo contezza di alcunché: siamo solo osservatori come tante altre vittime, leggo che ne siamo 800, ma ribadisco la mia fiducia nella magistratura che saprà darci le risposte doverose ed attese dall’intero Paese. Vediamo cosa è successo e poi faremo azioni a tutela del nome, della buona condotta e del nostro operato sempre legittimo e rispettoso della legalità. Ciò che inquieta è capire se c’era curiosità di qualcuno nel vedere le cose, desiderio di divulgazione illegittima e illegale o se chi ha fatto tutto ciò abbia dei mandanti, il che sarebbe preoccupante. Vorrei anche capire cosa abbiano fatto, o avrebbero potuto fare, come alterazione delle informazioni raccolte o dossieraggio. È giusto che la magistratura con serenità approfondisca tutto, a tutela di noi vittime ma anche della popolazione intera. È difficile pensare che il maresciallo promosso tenente si divertisse senza alcuna ragione a fare questo e le girasse a giornalisti per far loro un favore amichevole o per divertirsi”.
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