Da un Roma-Salernitana all’altro. Storie e sensazioni diverse, l’esordio in massima serie nel ’98 proprio nell’Olimpico che domenica pomeriggio ospiterà i granata che hanno, però, speranze al lumicino. Poche le chances di conservare la categoria. I tredicimila salernitani di allora lasciano posto ai circa quattromila che saranno al seguito dell’Ippocampo in una serata capitolina di inizio primavera. Ma secondo Luca Fusco, difensore che appena 20enne esordì in serie A proprio nella capitale con la maglia della Bersagliera, non è ancora tempo di bilanci: “La Salernitana ci deve credere, poi non bisogna illudersi perché ad oggi non è oggettivamente facile salvarsi. Però, fin quando c’è speranza bisogna lottare su ogni pallone e non perdere il piglio giusto per affrontare le partite”. Un’annata disgraziata per la Salernitana, ingabbiata nel trust: “Quest‘anno la squadra si è portata la zavorra dall’inizio e non ha avuto e non sta ancora avendo la forza di poter recuperare il terreno perso”, ammette Fusco, intervenuto ai nostri microfoni. “E’ stato un campionato diverso da quello nostro del ’98-99′. – continua l’ex difensore – La situazione è stata gestita male dalla proprietà uscente, forse neanche loro, costituendo il trust, pensavano che la squadra fosse ultima a gennaio. Noi, all’epoca, avevamo una società forte con Aliberti, un grandissimo presidente e una squadra fortissima anche se molto giovane. Abbiamo fatto calcio su ogni campo e dato filo da torcere tranne a Firenze e in trasferta a Torino contro la Juve”.
L’illusione di Song
Dopo un digiuno di cinquant’anni la Salernitana ritrova la A il 12 settembre del 1998 nell’impianto sportivo della Capitale, sponda giallorossa del Tevere. E il primo appuntamento lo apre Rigobert Song, che porta in vantaggio gli uomini di Delio Rossi sul finire della prima frazione. Tre minuti dopo Luca Fusco fa segnare il proprio nome sul taccuino dei cattivi: il direttore di gara, Bolognino della sezione di Milano, lo spedisce anzitempo negli spogliatoi per una seconda ammonizione “esagerata”, come ricorda l’ex difensore, attualmente allenatore in seconda della Paganese, ai nostri microfoni. “Fu un’emozione fortissima non solo per il ritorno in massima serie della Salernitana, ma anche per il mio esordio in A. Avevo soltanto 20 anni. Giocammo una grandissima partita e l’espulsione è stata molto fiscale”. La causa: un pallone non restituito alla Roma ma allontanato. Da lì, la svolta del match. Nel secondo tempo, infatti, la Roma di Zeman reagì e capovolse tutto con la doppietta di Paulo Sergio ed in mezzo il gol di Francesco Totti. Traspare ancora rimorso dalle parole di Luca Fusco: “Avevamo anche avuto delle palle per raddoppiare, poi ovvio che con un uomo in meno per tutta la seconda frazione è stato complicato. I salernitani nel settore ospiti regalarono un colpo d’occhio pazzesco”.
Speranze salvezza
I miracoli, a volte, avvengono. Di questo è consapevole Fusco, che ai nostri microfoni promuove la squadra e analizza la gara di domenica sera: “Normale che sarà una partita diversa, la nostra era la prima di A, questa invece capita quasi a fine campionato. Gli umori sono diversi, dettati anche dalla posizione di classifica”. “La Salernitana è nelle mani di una società forte, – continua l’ex difensore – che saprà come stimolare partita dopo partita i ragazzi. E’ un’impresa difficile, ma finché la matematica non condanna bisogna battagliare. Mister Nicola è abituato a questi miracoli sportivi”.
“Critiche alla società mi fanno ridere”
Evidentemente qualcosa non ha funzionato, ha ammesso Sabatini. La piazza è però compatta attorno alla nuova proprietà, confidando di porre solide basi per il futuro. È dello stesso avviso Luca Fusco: “Nella vita parlano molto i curricula. Sabatini è venuto a Salerno dopo una grandissima carriera ed è indiscutibile la sua grandezza. Analizza e, lì dove necessario, ammette i propri errori e questo gli fa onore. Quando è arrivato qui la situazione era già disperata, con un mercato da iniziare a metà gennaio, nonostante la disponibilità economica maggiore rispetto al passato. Le critiche al d.s. mi fanno ridere, molte persone non capiscono la dinamica e le difficoltà del mercato invernale, con una squadra agli occhi degli altri spacciata e destinata alla retrocessione. Sabatini ha avuto difficoltà a reperire calciatori pronti. Non ho nulla contro la vecchia gestione, che comunque ha fatto bene per i risultati sportivi. Non capisco, invece, come si possa criticare la nuova proprietà. A fine dicembre parlavamo di una Salernitana ormai prossima alla scomparsa dal calcio professionistico, poi è arrivato Iervolino che si è messo in gioco ed ha posto sul piatto molti milioni di euro. Fossero vere le voci di mercato su Ederson (sirene PSG, ndA), soltanto con la sua cessione si ricoprirebbero i costi del mercato invernale e si farebbe plusvalenza“.
L’espulsione di Luca Fusco in Roma-Salernitana del 1998/99
Di seguito il tabellino di quell’incontro che gli ospiti chiusero in dieci uomini per l’espulsione di Luca Fusco:
TABELLINO – ROMA-SALERNITANA 3-1 (1998/99)
ROMA: Chimenti, Cafu, Zago, Aldair, Candela, Di Francesco (12′ st Tommasi), Di Biagio, Alenitchev, Paulo Sergio (41′ st Gautieri), Bartelt (10′ st Frau), Totti. A disp: Campagnolo, Dal Moro, Petruzzi, D. Conti. All: Zeman.
SALERNITANA: Balli, Bolic, Song, Fusco, Tosto, M Rossi, Tedesco, Breda, Tedesco (14′ st Vannucchi), Chianese (27’st Di Michele), De Cesare (4’st Ferrara). A disp: Ivan, Galeoto, Del Grosso, Vukoja. All: D. Rossi.
Arbitro: Bolognino di Milano
NOTE. Marcatori: 41′ pt Song (S), 2′ st e 38′ st Paulo Sergio, 16’st Totti (R). Ammoniti: Di Biagio e Tommasi (R), Tosto (S).
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