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Fusco resta a casa: “Guardo partite e gioco con mio figlio. Mi ispiro molto a Ventura”

Tutti fermi, anche naturalmente il calcio giovanile. Il pallone non rotola e in Italia è piena emergenza, adesso non c’è proprio tempo per pensare allo sport. Sono giorni difficili per tutti, anche per chi il campo lo vive tutti i giorni da tantissimi anni. Come Luca Fusco, bandiera della Salernitana e oggi allenatore della Primavera della Juve Stabia. L’ex capitano granata naturalmente resta a casa e aspetta che passi la tempesta, intanto si impegna nel sociale perché è tra i testimonial della campagna dell’Ordine dei Medici di Salerno per la raccolta fondi destinata alle strutture sanitarie cittadine.

In un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino, Fusco parla della quarantena e di come sta vivendo questi giorni di Coronavirus, sempre con uno sguardo, inevitabile, alla sua grande passione: “Sto a casa e aspetto che passi questo brutto momento – dice Fusco –  La gente deve capire che è fondamentale osservare le regole perché è in ballo la salute di tutti. Ho amici che lavorano nel campo della sanità che mi raccontano come sia difficile ora più che mai per loro essere in prima linea, visto che in alcuni casi mancano anche le mascherine per proteggersi dal virus. Come passo il mio tempo? Sto facendo qualche lavoro domestico, tiro qualche calcio al pallone con mio figlio e guardo tante partite per tenermi aggiornato”.

Fusco non calpesta un prato da inizio mese, quando con la sua Juve Stabia viaggiò fino a Perugia: “L’8 marzo abbiamo giocato a Perugia, dove il giorno prima aveva giocato la Salernitana. Non siamo scesi in campo al Curi, ma sul terreno di gioco adiacente lo stadio. Abbiamo giocato a porte chiuse, prendendo tutte le precauzioni del caso, ma il calcio resta uno sport da contatto e, dunque, come si può pensare che in campo si mantengano le distanze? Per fortuna nessun ragazzo della mia squadra ha avuto problemi, ma in quei giorni abbiamo rischiato. Inizialmente nessuno aveva capito la portata di questo virus e i rischi che ne potessero derivare. Basti pensare che l’8 marzo sono scese in campo Juventus e Inter e nei giorni successivi abbiamo appreso della positività di Rugani e Matuidi. Ora possiamo dire che il calcio si sarebbe dovuto fermare prima, ma due o tre settimane fa fermarsi ai più sarebbe potuto sembrare eccessivo”.

Poi sono arrivate le misure del governo e lo stop a tutti i campionati: “Le misure a misure a qualcuno sembrano drastiche, ma poi vediamo ancora immagini sui social e in tv di tanta gente in giro. La priorità è la salute e bisogna essere anche più drastici, se necessario. Siamo di fronte a un virus che può colpire tutti e dunque bisogna essere molto attenti. In questa fase la salute è la priorità. L’attesa del momento in cui si potrà tornare in campo può anche essere logorante mentalmente, ma dobbiamo pensare che se stiamo a casa è per un motivo più che valido”.

Si punta a rientrare in campo a maggio, tra le ipotesi anche il taglio di stipendi ad allenatori e calciatori: “Dobbiamo aspettare il momento in cui ci sarà il picco dei contagi. Prima di allora, credo che ogni revisione sia inutile. Certamente questo stop è stato un duro colpo per l’economia nazionale e non solo e anche per il calcio. Calciatori e allenatori ora sono fermi e non sono produttivi per le aziende da cui sono stipendiati. In linea di massima una riduzione potrebbe anche essere giusta. Dipenderà tutto dall’evoluzione della situazione: se non si potrà tornare in campo, allora sarà giusto. Se, viceversa, si porterà a termine la stagione allungando i termini della stessa, allora il discorso potrebbe cambiare. Una riduzione, però, in linea di principio ci potrebbe stare”.

Un passato alla guida degli Allievi Nazionali a Salerno, Fusco ora è salito di livello arrivando al Campionato Primavera: “È un lavoro che mi piace, perché mi dà la possibilità di allenare i giovani. È un’esperienza importante che mi farà crescere come tecnico e come uomo. La gavetta nel calcio serve. Seguo molti allenatori, per me è molto bravo Gattuso, mi intriga Liverani e ritengo De Zerbi un allenatore di grandissime prospettive. Sono ragazzi che hanno fatto la gavetta ed hanno idee interessanti”. E su Ventura aggiunge: “Mi ispiro molto a lui, specie nella ricerca dello sviluppo del gioco partendo dal portiere. Ha dato una impronta ben riconoscibile alla Salernitana, sta facendo davvero un grande lavoro”.

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