Priorità e focus massimo sul dossier stadio per chiudere quanto prima la convenzione d’uso dello stadio Arechi (e del campo Volpe), poi l’attenzione passerà sul fronte centro sportivo. La Salernitana e il Comune di Salerno dialogheranno probabilmente in conference call da qui alla prossima settimana o con scambi di pec per trovare la quadra di un accordo che, stando a quanto filtra dagli uffici granata, sarebbe “pronto al 90%” per i prossimi sei anni più altri sei, con la clausola della non retrocessione in Serie C che malauguratamente costringerebbe tutti a una revisione degli accordi.
Quali gli ultimi intoppi?
Piccoli dettagli di taglio economico sono ancora da definire tra le parti. La base sarà ancora, come nella convenzione che sta per scadere, una percentuale in base agli incassi da corrispondere al Comune di Salerno a titolo di fitto della struttura, che andrà poi compensato con altre spese che la società granata si accollerà. Probabilmente non solo la manutenzione del manto erboso ma anche di altre aree: la Salernitana ha ovviamente un know how diverso e tenendo la gestione della manutenzione diretta in merito a determinati ambiti potrebbe essere più rapida ed efficiente nell’intervenire. C’è poi la questione della sponsorizzazione dello stadio, i cosiddetti “naming rights” che Iervolino (clicca qui per leggere) avrebbe voluto inserire da subito, mentre pare che in via Roma ci sia un attimo di esitazione in più.
Abbinare al nome Arechi anche quello di un marchio pubblicitario va nella direzione del calcio moderno che il presidente della Salernitana vuole intraprendere. Nei mesi scorsi, peraltro, ci sono stati anche dei sopralluoghi da parte di tecnici di multinazionali fortemente interessate a brandizzare in tutto e per tutto il Principe degli Stadi. Naturalmente ne beneficerebbero la società granata e in quota parte l’amministrazione comunale. Non è da escludere che questo eventuale accordo possa essere preso in un secondo momento, magari dopo aver messo nero su bianco su una convenzione che serve entro il 30 aprile per l’ottenimento della licenza Uefa (la scadenza per l’iscrizione al campionato 2023/24 è invece successiva).
Curva nord
La prossima settimana dovrebbero tenersi importanti sopralluoghi per verificare lo stato dell’arte dei lavori, soprattutto quelli di alloggiamento dei nuovi tornelli e dell’allacciamento elettrico relativo in curva nord. Si attende l’arrivo proprio dei tornelli e la loro installazione per poter convocare la commissione provinciale di vigilanza che dovrà dare il via libera dell’apertura anche della parte superiore. È proprio il numero di tornelli, attualmente insufficiente, a impedirlo. L’obiettivo è pareggiare i tornelli presenti in curva sud (otto) e cercare un esperimento nel finale di stagione di riapertura della parte superiore per i tifosi locali (in partite che non abbiano criticità sotto il profilo dell’ordine pubblico, magari con l’Udinese). Se ciò non sarà possibile, si passerà al piano dislocazione del settore ospiti nei distinti in modo da attivarlo per l’inizio del prossimo campionato. Lì ci sarebbe un discorso già affrontato di separazione dei percorsi e di viabilità esterna da rivedere per dare maggiore ossigeno al traffico e ai parcheggi.
Il Comune ha presentato una soluzione che piace, si lavorerà in tal senso (clicca qui per leggere) ma la Salernitana… vuol sapere. Non appena ci sarà l’assegnazione definitiva della progettazione della ristrutturazione del Principe degli Stadi (clicca qui per leggere l’ultimo aggiornamento sulla gara) sarà convocato un tavolo anche con la società che dovrebbe aggiudicarsi il tutto (Milan Ingegneria), i suoi professionisti e la Lega di Serie A che – con la commissione infrastrutture coordinata da Andrea Cardinaletti – ha promesso supporto all’ippocampo da tempo. C’è bisogno di accelerare perché bisogna programmare anche la campagna abbonamenti della prossima stagione: un conto è farlo sapendo di avere 7500 posti a prezzi popolari tutti per sostenitori granata anche in curva nord, altro conto e non averli o averne di meno.
Il futuro
Il tema dei lavori di restyling influenza inevitabilmente anche la stesura della convenzione stessa: l’imperativo sarà evitare di emigrare altrove per le partite casalinghe e su questo c’è convergenza, però si giocherebbe con un settore alla volta chiuso al pubblico e ciò influirebbe inevitabilmente proprio sul contributo che annualmente – in rapporto agli incassi – la società dovrebbe corrispondere all’amministrazione comunale. Insomma, Iervolino presumibilmente si prenderà questo “6+6” e intende firmare al massimo subito dopo Pasqua: ritiene importante chiudere il capitolo per non avere più fronti aperti in via Allende e dedicarsi al centro sportivo. L’apertura di Alfieri (clicca qui per leggere l’articolo) era scontata ma gli intoppi amministrativi legati al contenzioso tra Provincia e privati espropriati c’è. Ora servirà studiare le carte dal punto di vista tecnico-giuridico prima di poter prendere una decisione sul terreno di Fuorni Nord di 20 ettari individuato dalla società. Se ne parlerà verosimilmente al termine della stagione agonistica.
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