Ha passato l’infanzia ed è cresciuto calcisticamente a Parma, ha giocato nel Genoa, nel Torino, nella Reggina e ha centrato una promozione con la maglia della Salernitana. L’ex difensore Ivan Franceschini conosce bene l’Italia, da Nord a Sud, attualmente vive a Reggio Calabria, ma ha la famiglia in Emilia e parla, alle colonne de Il Mattino, di tutta la sua preoccupazione: “Anche qui a Reggio negli ultimi giorni sono stati riscontrati dei tamponi positivi, ma di certo la situazione è decisamente differente da quella che stanno vivendo al Nord. A Parma, ad esempio, stando a quanto mi dicono, c’è un via vai continuo di ambulanze per le strade, avendo lì tutta la mia famiglia queste notizie di certo non ti tranquillizzano”. Franceschini ora allena la Cittanovese, formazione che milita nel gruppo I di Serie D, e racconta le precauzioni prese contro il Covid-19: “Allo stato attuale è il problema meno importante, però indubbiamente nelle settimane scorse, appena è stata ufficializzata la quarantena, abbiamo provveduto a stilare dei programmi individuali per i calciatori. Questo perché c’è chi può sfruttare lo spazio di un garage, chi un giardino e chi invece solamente la cyclette. Ovviamente, però, lavorare a casa non è come lavorare in campo”.
In quanto a ripresa e conclusione dei tornei dice: “Tutto sta a capire cosa accadrà entro i primi di aprile, perché se ipotizziamo la ripresa dei campionati all’inizio di maggio vuol dire che almeno due settimane prima bisogna ritornare in campo per allenarsi ed effettuare una sorta di preparazione. Se fosse possibile rispettare queste scadenze, penso che per il 30 giugno tutto possa essere concluso. Ma ora tutto questo è solo un auspicio, perché ad oggi ipotizzare scenari mi sembra impossibile”. Superando quest’ultima data si porrebbe il problema contratti per i calciatori: “Ammetto di non conoscere determinate dinamiche, quindi non so se è possibile riscrivere il regolamento. Credo, comunque, che sia fondamentale che tutte le componenti, Figc, Lega, società e calciatori, siano d’accordo sui cambiamenti da apportare”. Tra le ipotesi al vaglio per la Figc non c’è quella di modificare il format dei campionati e Franceschini appoggia, ma non esclude problemi in caso di mancato completamento del campionato: “Attualmente la situazione è davvero particolare, non dimentichiamoci che ci sono squadre che devono anche recuperare alcune partite. Certamente la soluzione migliore è riprendere e continuare come da regolamento, ma se invece non si dovesse ritornare alla normalità cosa accadrà? Inevitabilmente ci saranno dei club scontenti”. E sulla prossima annata dice: “E’ giusto non far accavallare quella attuale con quella 2020/21, Ma l’eventuale pausa breve tra i due campionati diventerà un problema qualora si ritornasse in campo a inizio maggio. Bisogna, infatti, ricordarsi che i calciatori non sono macchine, chiedergli uno sforzo importante proprio con l’inizio del primo vero caldo potrebbe condizionare e non poco”.
Il campionato interrotto ha lasciato una Salernitana in piena zona promozione: “E’ giusto che i granata sognino la Serie A. Fatta eccezione per il Benevento, il campionato si èdimostrato equilibrato, non dimentichiamoci che proprio la Salernitana è stata anche a un solo punto dal secondo posto. La classifica è corta, le partite da giocare sono diverse e quindi tutto può ancora accadere. Anche perché non sempre, fortunatamente, vince la squadra più forte, basti vedere la “mia” Salernitana che quando ottenne la promozione in A non era esattamente considerata tra le favorite al salto di categoria”.
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