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FOTO. Quagliarella record, quando l’età non conta. Quelle due volte contro i granata…

Ormai non fa più notizia, Fabio Quagliarella non smette più di segnare. La punta della Sampdoria ieri è tornata a giocare titolare una partita della Nazionale nove anni dopo l’ultima volta e naturalmente ha inciso. Al Tardini di Parma gli azzurri di Mancini hanno vinto 6-0 contro il Liechtenstein grazie anche alla doppietta di Quagliarella che dagli undici metri è stato implacabile. A 36 anni e 54 giorni, l’ex attaccante della Juve è il calciatore più anziano della storia ad andare in gol con la maglia azzurra. E Quagliarella non intende fermarsi qui perché nel mirino c’è il titolo di capocannoniere della Serie A e magari anche l’Europeo 2020. Quando inizierà la rassegna Quagliarella avrà 37 anni, ma per lui l’età è solo un numero.

Se da un lato il dominio tecnico di Quagliarella rispecchia l’incapacità di questo paese di produrre calciatori giovani di valore internazionale, dall’altro l’attaccante di Castellammare di Stabia è la dimostrazione che l’età davvero non ha importanza. Conta la testa, la voglia e soprattutto la professionalità. Quagliarella ha esattamente un anno in meno di Calaiò e uno in più di Alessandro Rosina ma la differenza sembra più netta. I giocatori della Salernitana appaiono più logori e se l’arciere ha come parziale attenuante l’inattività di 5 mesi che ha spezzato il ritmo, Rosina invece ha perso ormai da anni lo spunto dei giorni migliori.

Quagliarella sta vivendo una seconda giovinezza e in questo momento il calcio italiano ha bisogno di lui. L’attaccante principe del campionato di Serie A ha girato tante squadre in tutta la sua carriera, segnando gol straordinari e facendosi ammirare da tutti i suoi tifosi. Ma nel corso della sua carriera non ha mai segnato alla Salernitana nelle due occasioni in cui ha sfidato i granata. La prima nel 2004 quando il suo Torino venne a Salerno a prendersi uno 0-0 contro la formazione allenata da Angelo Gregucci. In quell’occasione, era l’ottava giornata di andata del campionato di Serie B, il tecnico pugliese schierò i granata con un 4-3-2-1 lasciando a Palladino il ruolo di unica punta. Breda guidava la regia, Bombardini dava fantasia qualche metro più avanti. Nel Torino invece in difesa c’era Peccarisi e al fianco di Quagliarella giocava Marazzina.

Nel 2009 invece il derby di Coppa: Napoli-Salernitana finisce 3-0, Quagliarella non segna ma regala giocate di classe in coppia con Lavezzi. I granata di Brini naturalmente pagarono la categoria di differenza però furono molto sfortunati perché sullo 0-0 Mariano Stendardo colpì il doppio palo su calcio da fermo. Brini schierò la Salernitana con il 3-5-2, in attacco giocarono Ferraro e Caputo. L’attuale punta dell’Empoli riuscì a tirare in porta qualche minuto dopo il palo di Stendardo ma De Sanctis fece buona guardia sul primo palo. Una buona Salernitana all’inizio, poi però il maggior tasso tecnico del Napoli permise a Donadoni di vincere il derby, anche se l’1-0 di Maggio fu in fuorigioco. Quagliarella ci andò vicino più volte, ma Ciro Polito disse di no. L’ultimo record che manca a Quagliarella che non gioca contro la Salernitana da dieci anni. Alla società di Via Allende il compito di portare i granata in Serie A e proporre un’altra sfida con l’attaccante, in questo momento, più forte del nostro paese.

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