Il punto della situazione a poco più di un mese dal suo insediamento. Il direttore sportivo della Salernitana, Morgan De Sanctis, ha incontrato la stampa alla vigilia dell’esordio stagionale in Coppa Italia. C’è da completare la rosa al più presto, lo ha lasciato intendere neanche poco velatamente il trainer Nicola e ne è consapevole lo stesso dirigente.
La strategia
“Finora credo sia stato fatto un buon lavoro da parte del club, partivamo da una situazione della precedente stagione, andava migliorata la squadra su larga scala. Non si possono trascurare gli otto acquisti fatti, di cui sette a titolo definitivo. Sono stati anche investiti, tra costi di cartellino e commissione, abbondantemente più di 20 milioni e sono arrivati giocatori giovani, di prospettiva, ma anche di sicura affidabilità per il presente, parliamo di Lovato, Pirola che è l’unico prestito, Bonazzoli, Bradaric, Valencia, Kastanos, Sambia, Botheim. Questo non è un lavoro che vale poco, come sappiamo deve essere ancora completato. Il ritardo non mi preoccupa perché la Salernitana ha un obiettivo, quello di consolidarsi in questi prossimi mesi all’interno della Serie A, dopodiché negli anni vorrebbe diventare un modello come l’Atalanta o il Villarreal. Ma questo passaggio non puoi pretendere di farlo nell’arco di un’estate, il progetto è all’inizio. Arriveranno altri giocatori. Sono stato chiarissimo fin da subito: non si può barattare la fugace e immediata felicità con l’obiettivo che questa società ha, quello di essere giudicata per i risultati che arriveranno a fine stagione. fino alla chiusura del mercato estivo avremo una gara di coppa e quattro di campionato, dopo ce ne saranno undici e poi il mercato si riaprirà e mancheranno ancora 23 partite. Se aspettare adesso l’opportunità giusta per essere più competitivi durante l’anno è un’esigenza, di questa esigenza tutti ne siamo consapevoli. Mi piacerebbe che questo messaggio venisse trasferito ai tifosi e a tutto l’ambiente. In un momento in cui la Salernitana potrebbe essere meno competitiva, è proprio lì che il tifoso dovrebbe sentirsi partecipe di un progetto”.
La “non competitività”
“La conferenza del mister post triangolare e la mancanza di competitività? Era circoscritta a quello che siamo adesso ed è condizionata all’indisponibilità di nove giocatori che faranno parte del progetto. Domani mancherà anche Mazzocchi(clicca qui per leggere l’articolo). Credo profondamente che la proprietà, il gruppo di lavoro della direzione sportiva, lo staff tecnico, i giocatori che ci sono adesso meritino profondamente l’appoggio dell’ambiente. Nicola aveva detto di non voler aspettare il 31 agosto? Ho riascoltato la sua conferenza, con lui mi sono pure confrontato. Gli ho detto mille volte che non deve preoccuparsi: c’è un direttore sportivo che ha piena consapevolezza di cosa ci potrebbe succedere in queste prime giornate. Magari ci succederà anche qualcosa di bello perché tireremo fuori una forza che non pensiamo nemmeno di avere. Il mister sa tutto ciò che abbiamo fatto e sa che faremo ancora. La Salernitana ha giocato tre stagioni in Serie A nella sua storia, la quarta la fermo bene, con i giocatori più adatti che decideranno di venire a sacrificarsi per la Salernitana. Abbiamo puntato a profili medio alti che hanno certe volte bisogno di un po’ di tempo per convincersi ed io aspetto, non sono assalito dall’ansia di dover costruire la squadra che renda felici momentaneamente i tifosi quando poi mi potrebbero tornare indietro delle opportunità migliori, oppure chiudere subito a cifre non accettabili. Ci saremo e saremo forti, più dell’anno scorso. Lo siamo già”, dice De Sanctis. La stessa società aveva detto chiaramente di voler completare la rosa in tempo per l’avvio della Coppa Italia: “Dare delle tempistiche è stato sbagliato. Preferisco barattare una competitività attuale più alta di fronte al fatto che aspetto l’arrivo dei migliori possibili un po’ più avanti. Iniziare bene è importante, Dopo la Roma affronteremo dei competitors per il nostro obiettivo. Ne sono consapevole ma non mi faccio soffocare dall’ansia, è importante guardare a lunga gittata. Arriveranno giocatori forti, al momento giusto e col prezzo giusto. Quando finirà questo mercato ci saranno zero alibi, in primis per il sottoscritto”.
Grandi colpi?
“La maggior parte del tempo lo passo al centro sportivo o in sede. Mi è capitato di andare a cena in città e di incontrare anche tifosi bambini che mi chiedono Cavani o Mertens. Mi sono confrontato su questo aspetto spesso con la proprietà. È normale che qualche errore l’abbiamo commesso, ma assolutamente in buona fede. Dal mio punto di vista non posso e non devo contaminare l’entusiasmo del presidente e la forza di poter fare un certo tipo di investimento, ma questo non vuol dire non consigliarlo, trasferendogli i feedback che ricevo dal mercato. Cavani è un mio amico, sono nel calcio da 35 anni: so cosa mangia, come si allena, come ragiona. Il mio messaggio è di pragmatismo e serietà, poi il calcio è bello anche per i sogni che si alimentano ma a un certo punto bisogna anche essere concreti. So che c’è questa idea che la Salernitana possa avere un grande colpo, ma se al posto di Cavani arrivasse qualche giovane forte, non si storca il naso. Ho capito che in questo ambito è meglio che il diesse parli più spesso per condividere la strategia della società, anche se non mi piace parlare spesso. Devo ringraziare Iervolino perché mi sono seduto a tavoli con club di Premier League a testa alta. Questo avviene perché c’è una proprietà forte, entusiasta, che ha voglia di costruire qualcosa di importante. Stiamo capendo anche che bisogna stare attenti a come vengono impostate certe cose e sarà una mia preoccupazione ancora più grande, da quando finirà il mercato, quella di gestire e indirizzare tutte le persone che dipendono da me nell’area sportiva in una maniera logica e razionale a diventare una società forte anche nella linea di pensiero e comportamento”.
Diallo, Pavlidis e Hrustic
“Sono nomi che stiamo trattando. Tre giorni fa abbiamo deciso di fare la conferenza. Sono andato da un barbiere, molto gentile. Il giorno dopo sui social è stata pubblicata la foto del direttore che va dal barbiere. Ho fatto un errore, per rimediare a questo errore o mi taglio i capelli tutti i giorni cercando di fare presto per accontentare tutti oppure la prossima volta mi faccio i capelli di nascosto a Roma. Ho parlato tanto con la società: per la Salernitana è una difficoltà, cerco di essere collaborativo ma non mi aspettavo la difficoltà di doverci ritrovare costantemente sui giornali gli obiettivi che perseguiamo. Alcune volte non ho avuto neanche il tempo di discuterne con l’allenatore e mi sono ritrovato i nomi. Non dico che i giocatori non arrivano perché escono gli obiettivi. È una difficoltà che come società dobbiamo vincere. Quando vengono fuori dei nomi, si alzano i prezzi e noi a quel punto risultiamo meno competitivi di altri. Solo una constatazione doverosa. Chiaramente i giornalisti fanno bene il loro lavoro e non sono i destinatari, va disciplinato quello che gira intorno alla società. Piatek? Potrebbe essere inserito ancora nel novero”. Quanto alle uscite, De Sanctis spiega che la normativa sugli extracomunitari sta per cambiare e sarà possibile ingaggiarne uno indipendentemente dalla formula (clicca qui per leggere l’approfondimento).
Tre, quattro elementi ancora
“Quanti giocatori arriveranno da qui alla fine? Tre, un difensore, un centrocampista – una mezzala offensiva – e un attaccante. altri saranno determinati dal mercato in uscita. Forse arriverà un quarto giocatore a centrocampo indipendentemente dalle cessioni. Sapevamo di dover prendere dall’inizio gli elementi che ancora mancano. Aspettiamo perché il giocatore che un mese fa ci ha detto di no, oggi potrebbe dirci di sì. Confesso che la trattativa Maupay non si è chiusa in un momento e poi, per volere del Brighton si è riaperta, ma noi nel frattempo si è riaperta ma nel frattempo ne avevamo chiuso un’altra che lo escludeva, ovvero l’arrivo di Bonazzoli. Chiuderemo il mercato con dodici-tredici innesti, al netto di un mercato in uscita difficile da far decollare, serve tempo per convincere alcuni giocatori a lasciare Salerno e le altre società a prenderli. Domani e con la Roma giocheremo non con la migliore formazione possibile, con l’Udinese vedremo. Tanti infortuni? Sì, dobbiamo stare attenti, ne abbiamo parlato e il campanello d’allarme è suonato”.
Tanti acquisti all’estero?
“Capisco che per un club come la Salernitana il mercato interno è un vantaggio per l’adattabilità immediata dei giocatori, però è altrettanto vero che per prezzi più alti e il minor talento ricevibile, bisogna spesso andare all’estero, anche per un fatto numerico. Cercherò sempre di essere attento a questo. L’anno scorso società retrocesse hanno forse esagerato da questo punto di vista e si sono ritrovati con un gruppo di giocatori non connesso con le battaglie da vincere. Adesso la proporzione è di cinque stranieri contro tre, vediamo di proseguire su questa linea. Ranieri? È un bravo giocatore, alla fine della stagione scorsa la Salernitana per avere una rosa più ampia dei 21 over aveva bisogno di under e tra questi ha fatto scelte precise, una di queste era alternativa a Ranieri (Pirola, nda)“.
Il modulo
“La base di quest’anno sarà il 3-5-2, il giocatore che arriverà deve saper fare le due fasi e dare maggiore offensività al centrocampo. Djuricic e Yazici? Sono più numeri dieci che mezzali, si poteva immaginare un 3-4-1-2, quel che è successo l’anno scorso con Verdi. Ci stiamo ragionando, prenderemo uno o due giocatori che possano alternarsi in questo. Col mister mi confronto, ma al momento non mi ha parlato di una difesa a quattro. Potrebbe succedere perché Nicola non è un integralista e può variare in base agli avversari”.
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