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E Dia firma autografi e sorride in ritiro: ci pensa anche il Girona

Ha firmato autografi ed è stato protagonista di un momento di fine allenamento in cui ha incontrato i tifosi granata presenti a Rivisondoli al termine dell’allenamento pomeridiano di ieri. Qualcuno gli ha pure detto “pensaci“. Non si chiama Giacomino ma Boulaye e c’è da dire che non era affatto scontato che si presentasse sorridente, disponibile e pronto a raccogliere comunque dei segnali di affetto dai grandi e piccini presenti. Nonostante tutto.

Dia è in vetrina, lo è da tempo. Però è pure più sereno, lavora in silenzio e dispensa qualche sorriso. Con i tifosi cerca contatto e non scappa. C’è chi gli ha ricordato pacatamente il recente passato burrascoso contrastante con il primo anno da superstar. “Ti amavamo, eri il re di Salerno. Cosa è successo?”, gli è stato chiesto. Lui ha fatto spallucce e poi ha accennato un “ma io vi amo ancora“, riferito ai tifosi. Si tratta per la cessione inevitabilmente, che deve però passare per i paletti di un club che ha investito 12 milioni un anno fa solo per il riscatto (al momento pagati solo 8, gli altri 4 entro il 30 giugno 2025 dovranno finire nelle casse del Villarreal) ma anche tanti altri soldini tra commissioni agli agenti, contributo di solidarietà ai vecchi club di formazione francesi e naturalmente ingaggio del giocatore, fino ad arrivare a 20 abbondanti milioni. Dopo il discorso – pacato e tranquillo anch’esso – con Gianluca Petrachi (clicca qui per leggere l’articolo), il calciatore attende lavorando con il gruppo come mai aveva fatto a Rivisondoli. L’anno scorso, di questi tempi, era alle prese col recupero dall’intervento al menisco e con la mannaia della clausola rescissoria (all’epoca di 25 milioni) in scadenza al 20 luglio che faceva incrociare le dita i tifosi. Non si presentò nessuno. E oggi?

La Lazio ha fatto tutti i passi possibili e immaginabili, resta alla finestra ma non troppo. Se Dia non gradisce la destinazione, non insisterà. Il giocatore chiede la Champions League. Non facile per uno che non gioca da fine febbraio, che ha siglato solo 4 gol l’anno scorso e che è reduce comunque da mesi di tira e molla con la società. Il Bologna, come il Girona, può offrirgli il palcoscenico europeo più importante e si tratta ma chiede che le pretese economiche dell’interessato si abbassino. Dia probabilmente cederà, pur di giocare con continuità ad alti livelli. Pare preferisca la Spagna. La Salernitana non dovrà corrispondere il 20% della rivendita al Villarreal se il prezzo della cessione sarò inferiore ai 15 milioni. Probabilmente sarà così, data la svalutazione che il suo cartellino ha giocoforza subito in quest’ultimo periodo. Intanto Dia lavora, si allena, partecipa alle prove come attaccante di riferimento per Martusciello, alternandosi con Simy, in assenza di altre alternative (Bonazzoli è visto come trequartista-seconda punta subito a ridosso). Meglio col sorriso che col muso, poi si vedrà. Ma è chiaro che la sua partenza farebbe incassare i soldini necessari a costruire buona parte della rosa ricalibrata alle esigenze della categoria inferiore. Petrachi spera di chiudere la faccenda positivamente per entrambe le parti entro fine luglio.

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