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Dopo la sosta, Salernitana mia non ti conosco! I numeri della crisi granata

La Salernitana a Carpi ha centrato la terza sconfitta consecutiva, subendo la bellezza di nove reti (tre a partita) e siglandone quattro. Numeri pesanti che testimoniano una crisi tecnica importante, un’involuzione concreta focalizzatasi dopo la sosta. Lo scorso anno, a dicembre, la squadra allenata da Colantuono ha avuto un andamento simile dopo il successo in trasferta ottenuto a Chiavari contro l’Entella: tre goal subiti al Foggia (prossimo avversario, domenica all’Arechi alle ore 12.30 il fischio d’inizio), identico numero di reti prese anche nella trasferta del 28 dicembre a Palermo. In ogni caso, mai con il tecnico di Anzio la Salernitana aveva perso tre gare di fila: tra gennaio e febbraio la serie di risultati negativi più nera (6 gare senza vittorie: 4 sconfitte, 2 pareggi, ndr) ma i k.o. consecutivi si sono sempre fermati a due.

La Bersagliera si conferma squadra poco incline alle rimonte: una volta che gli avversari riescono a portarsi in vantaggio, puntualmente la compagine granata non riesce a riequilibrare il match. Il Cavalluccio ci è riuscito solamente due volte in questa prima parte di stagione: a Lecce (doppia risposta) e contro l’Ascoli. Contro Benevento, Venezia, Cittadella, Brescia e Carpi, non c’è stata nessuna reazione ed è diventata inevitabile la sconfitta. Dopo la sosta i quattro goal segnati portano la firma di Alessandro Rosina (2), Tiago Casasola e Francesco Di Tacchio. Il numero 10 granata è sicuramente uno dei calciatori con più energie, avendo esordito in questo campionato proprio nella recente trasferta di Cittadella. L’ex Bari sta dimostrando di essere uno degli elementi più positivi dell’ultimo periodo, non solo per i goal segnati. Casasola e Di Tacchio, bomber per caso di questa squadra (3 reti a testa, un rendimento migliore di Jallow, Djuric e Vuletich messi insieme), pur commettendo alcuni errori difensivi e limiti tecnici, sono gli unici a metterci sempre la cattiveria agonistica, lottando su ogni pallone.

Insomma c’è da ricostruire autostima e meccanismi difensivi. Un compito non facile, ma che deve essere effettuato il prima possibile. Perché il campionato di B, soprattutto a 19 squadre, non ammette ulteriori possibilità: il classico leitmotiv delle “due vittorie che ti portano su e le due sconfitte che ti aprono le porte del baratro” si sta avverando ed è compito dei granata ribaltare la situazione, soprattutto in vista degli ultimi impegni del 2018.

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