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Diritti AV Serie A: fondi interessati. Juve e Lazio contro CVC Partners (che acquistò UniPegaso)

Si è svolta mercoledì, nella sede di Via Rosellini, l’Assemblea della Lega Serie A. Le società hanno approvato, all’unanimità, le linee guida per la commercializzazione centralizzata dei diritti audiovisivi del triennio 2024-27, come appare nel comunicato ufficiale: «È un passaggio importante, che permetterà alla Lega Serie A di avviare concretamente le operazioni per il prossimo periodo, dopo il 2024 – ha dichiarato il Presidente Lorenzo Casini -. Ringrazio l’AD De Siervo e tutta la struttura per questa anticipazione rispetto agli anni passati. Le Linee Guida tengono conto anche della modifica legislativa intervenuta qualche mese fa, con cui è stata liberalizzata la commercializzazione dei diritti AV all’estero». L’intento della Lega Serie A è quello di creare un canale lineare e on demand a pagamento, fatta eccezione per la possibilità di alcuni eventi in chiaro.

CVC Capital Partners e l’ostilità di Juventus e Lazio

La nuova piattaforma includerà non solo le dirette delle partite ma anche programmi di approfondimento con la produzione che sarà gestita direttamente dalla Serie A o in collaborazione di società specializzate. Tutto questo potrebbe garantire un incasso pari agli attuali 900 milioni con il canale che potrebbe essere venduto a più operatori in forma non esclusiva e senza limiti di tempo. Ma chi si occuperà di contratti e licenze? L’anno scorso la CVC Capital Partners aveva tentato un approccio con la Lega ma le trattative si erano arenate sul nascere a causa dell’opposizione di Juventus e Lazio. CVC Partners è il fondo a cui Danilo Iervolino ha venduto l’Università Telematica Pegaso e l’Università Mercatorum in un deal miliardario e che a fine dicembre ha siglato l’accordo per l’acquisizione del controllo del gruppo editoriale BFC Media e della Salernitana a cui si è aggiunta anche l’acquisizione del Gruppo L’Espresso. Altri campionati di calcio come LaLiga e la Ligue 1 hanno stretto accordi per vendere parte della loro attività mediatiche a società di private equity (operazione finanziaria di medio-lungo termine) per mantenere gli investimenti, dopo che la pandemia ha colpito, ed è quello che sperano anche i massimi esponenti della Lega Serie A. Sarebbero quattro, al momento, i fondi interessati al nostro campionato, argomento trattato durante l’assemblea, con i club che hanno ripreso le discussioni su come creare un’attività separata per la parte media e diritti tv, anche all’estero.

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