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Dialogo sereno su tagli stipendi, ma accordo non c’è ancora: si cerca intesa prima del 20/6

Urge ratificare l’accordo di riduzione degli stipendi relativi al periodo di sospensione delle attività per Coronavirus, in casa Salernitana. “Si parla con serenità e siamo vicini a un’intesa”, hanno più volte affermato i diretti protagonisti delle trattative su sponda societaria, da Bianchi a Fabiani, fino al co-patron Mezzaroma. Che proprio la prossima settimana sarà personalmente a Salerno per almeno quattro giorni (clicca qui per leggere l’articolo): l’obiettivo sarà non solo stare vicino al gruppo per caricarlo in vista della “strana” ripresa estiva, ma anche provare a chiudere con il nero su bianco l’accordo con la squadra per la decurtazione degli ingaggi prima del ritorno in campo. La Salernitana, di fatto, è una delle poche squadre in B a non aver avuto ancora la stretta di mano definitiva con ognuno dei suoi giocatori. Ieri anche il Pisa, prossimo avversario sabato 20 giugno dei campani, ha annunciato tramite il proprio sito web di aver finalmente raggiunto l’intesa. La mancanza di una certezza da questo punto di vista rischia di essere un fattore di distrazione per i calciatori, che dovranno scendere in campo per un rush finale così snervante, stancante, ma soprattutto importante, vista la situazione di classifica tutto sommato favorevole della squadra granata. Mezzaroma lo sa e proverà ad accelerare, come racconta il quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Il gruppo allenato da Ventura al momento non ha trovato l’unanimità nelle decisioni e nell’accettare le decurtazioni proposte dal club. Ognuno, infatti, ha le proprie clausole e le proprie diversità sul contratto. Difficile trovare un accordo collettivo che possa stare bene indifferentemente a 28 giocatori. Dunque, potrebbero essere necessari molto probabilmente incontri singoli vis à vis tra Mezzaroma e i vari calciatori interessati. Sul piatto, oltre che la mensilità di marzo e quella di aprile, anche i vari premi legati a gol e assist o presenze, quello per l’eventuale promozione in A o raggiungimento dell’obiettivo playoff, ma anche il discorso delle ferie: le società ritengono che esse siano state già scontate a marzo, tuttavia se malauguratamente la squadra dovesse giocare l’ultima partita il 31 luglio all’ultimo atto della regular season – senza andare ai playoff – si ritroverebbe a trascorrere un inedito agosto al mare, per poi riprendere dall’1 settembre. Un’incognita anche qui. Occorrerà attendere anche la svolta dei dialoghi tra Assocalciatori e Federcalcio su un possibile accordo sul contratto collettivo dei calciatori, che ovviamente rappresenterebbe solo un “consiglio”, ma non un’imposizione su contratti di lavoro già firmati dai diretti interessati: le indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano Il Mattino parlano di possibilità che ai calciatori venga corrisposto il minimo sindacale per i mesi “surplus” di luglio e agosto (per la B circa 1500 euro) in aggiunta all’intero ingaggio concordato a inizio stagione per l’annata sportiva completa (al netto di accordi di tagli che appunto ogni club deve trovare per evitare il famigerato contenzioso, che pure consentirebbe alle società attualmente di iscriversi al torneo 2020/21). Poi, l’anno prossimo le mensilità sarebbero dieci e non dodici, senza che la modifica comporti tagli all’ingaggio annuale concordato.

 

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