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Calciomercato

Dia, clausola scaduta senza offerte: futuro nelle mani del patron

La sabbia nella clessidra è scesa tutta senza che nessun club abbia presentato via pec la volontà di pagare la famosa clausola di 25 milioni per portare Boulaye Dia via dalla Salernitana. Ed ora tutti tranquilli? Macché.

Lo scenario

Fiorentina e Milan in Italia, Everton e Nottingham Forest in Inghilterra e chissà quali altri club finora rimasti ad attendere restano in agguato. Lo saranno fino all’1 settembre, data di chiusura delle liste trasferimenti. Si dirà che il prezzo, d’ora in poi, lo fisserà Danilo Iervolino e che la Salernitana non potrà restare inerme davanti a eventuali proposte. Corretto. Il fatto che nessuno abbia esercitato la clausola non sorprende: la volontà di eventuali squadre interessate potrebbe essere quella di provare a risparmiare qualche milioncino sferrando un attacco più in là, quando il valzer delle punte entrerà nel vivo, magari sfruttando qualche possibile urgenza/necessità tecnica dei granata con l’approssimarsi dell’inizio del campionato (manca un mese) ed abbinando qualche contropartita a un’offerta cash molto minore. Impossibile pensare che qualcuno possa prendere il giocatore a più di 25 milioni in questa finestra di mercato, se nessuno l’ha fatto finora a condizioni certe.

”Niente trading”

Ma non è detto che Iervolino voglia per forza cedere l’ex Villarreal. “Non l’abbiamo riscattato per fare trading”, ha ricordato di recente. E Dia vorrà andare o restare? Anche qui discorso delicato: chi vorrà eventualmente sferrare un attacco potrà prendere il giocatore per la gola offrendogli più soldi e indirettamente costringendo la Salernitana – consapevole che trattenere un giocatore controvoglia sarebbe controproducente – quantomeno a valutare offerte inferiori ai 25 milioni. Tutte ipotesi al momento.

La valutazione

Il presidente granata ha già detto che per lui il valore di Dia è di 40 milioni. Forse la verità sta nel mezzo. Nel mezzo c’è pure la Coppa d’Africa che terrà l’attaccante via un mese a cavallo tra gennaio e febbraio ed un post-intervento al ginocchio che, seppur trattandosi di un’operazione di routine, lascia sempre scorrere verso il basso la valutazione. Insomma, tanti parametri di cui tenere conto. Ce n’è anche un altro: il sorriso di Boulaye in questi giorni a Rivisondoli. Da ieri è tornato ad allenarsi completamente in gruppo con la 10 da allenamento e lo stesso numero che propone negli autografi. I piccoli tifosi schiacciano il tasto play in automatico quando lo vedono e vanno di “Po-po-poropopó”. Insomma, Dia non soffre affatto. Il suo destino, se non presserà per andare, sarà da ora in poi nelle mani del presidente. E se ha sempre detto “speriamo che resti”

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