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Di Napoli è ancora Re: “Tiferò sempre Salernitana. Djuric stia tranquillo, granata sono da A”

A Salerno non esistono mezze misure. O si ama, o si odia, o è successo o è baratro. Ogni grande condottiero, se arriva a Salerno, deve fare i conti con una realtà facilmente rappresentabile in una favola. Non esistono mezze misure, perché Salerno adora il suo Monarca ma è capace anche di attentare alla Corona. In un periodo non proprio fulgido dal punto di vista realizzativo Bocalon sta provando a prendersi i gradi di Principe, ma per diventare Re ci vuole ancora tempo. E l’ultimo Re a vestire la maglia granata è stato Arturo Di Napoli: “A Salerno ho preso applausi, mi hanno portato in trionfo ma mi hanno anche massacrato. Ma per provare il brivido dell’amore incondizionato, lo rifarei anche subito”. Parte dai ricordi Re Artù, positivi e negativi, bianchi e neri. A Salerno non esistono mezze misure, ma è questo il bello: “Salerno ha poca pazienza, però ti dà tanto, tutto quello che ha – il discorso del Re a Radio Alfa – La piazza ti dà una carica in più, è inevitabile che quando perdi hai qualche critica in più. È uno scotto che si paga. A Salerno servono giocatori con un certo spessore di personalità, se vieni fischiato e ti tremano le gambe è un problema. Io giocherei tutta la vita nelle piazze come Salerno, è il bello del calcio. Spero di vedere la Salernitana in Serie A perché è una città e un pubblico che merita, è sempre con la squadra, allo stadio ci vanno sempre. A distanza di anni si ricordano ancora di me, non posso non tifare Salernitana”.

Storia di alti e bassi quella del grande ex numero 10, uno che a Salerno i gol li ha sempre fatti. E anche belli. Di Napoli, però, sa cosa vuol dire essere fischiati a Salerno e allora ecco il consiglio per Milan Djuric: “Deve avere pazienza. È un calciatore di qualità, anche altri a Salerno hanno stentato come Coda e poi si sono rivelati giocatori importanti, credo sarà lo stesso anche per lui. I tifosi della Salernitana danno carica, responsabilità e anche forza. Durante la settimana loro venivano al campo, ma mi davano carica di responsabilità e forza. Quando ti contestano e poi li porti in trionfo poi la soddisfazione è maggiore”.

Compito di Djuric quello di far cambiare opinione su di sé, compito dei granata continuare a vincere e sognare i playoff. Anche se adesso c’è una lunga pausa da sopportare: “Quando una squadra ottiene buoni risultati fermarsi è sempre un peccato, a volte però se ci sono giocatori infortunati si possono recuperare. Questa B a 19 è un sistema da rivedere, spero che la nuova governance possa in qualche modo tracciare una linea diversa perché non è possibile nel 2020 avere questo disagio. È un peccato, il sistema va rivisto perché ci sono regole che sono in vigore dai tempi di Helenio Herrera: bisogna fare qualcosa di diverso”.

Nel campionato più strano di sempre, però, i granata stanno dicendo la loro e il terzo posto non può che far continuare a sognare i playoff: “La Salernitana ha consolidato una certa posizione, lavora da due anni per questo momento. Lo avevo già capito in estate, i granata potevano essere la sorpresa e credo che i playoff siano alla portata. Conosco il mister, è strapreparato e umile. Colantuono lo stimo come allenatore e come uomo, mi auguro possa portare la Salernitana in A”.

I risultati stanno arrivando, il gioco ancora no. Ma intanto i punti sono 20 e anche se con lo Spezia il secondo tempo non è stato proprio bellissimo il risultato finale dice 1-0 per la Salernitana: “Ma comunque secondo me la vittoria è stata meritata – ha commentato Di Napoli – La Salernitana è una squadra solida con la difesa tra le meno perforate: sono queste le squadre che ottengono i migliori risultati alla lunga. Quando si vince si tende un po’ a chiudersi e cercare di portare a casa il risultato che però secondo me è meritato. La Salernitana è compatta, rischia poco, non crea molto ma alla lunga è una soluzione interessante per ottenere grandi risultati”.

Anche perché dopo dodici giornate nessuna sta scappando e le prime posizioni sono alla portata: “Questo è un campionato molto equilibrato, non c’è una squadra fuori concorso. Anche lo stesso Palermo ha fatto fatica, il Pescara è una buona squadra ma non la vedo superiore alla Salernitana. Se continua su questo ritmo, se l’ambiente diventa compatto Salerno può diventare devastante. Nulla è scritto e deciso, in B le classifiche sono sempre molto corte e non ci vuole nulla a essere in corsa per i primi posti”.

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