Alessandro Del Grosso è un doppio ex della sfida di domenica tra Catania e Salernitana. L’attuale allenatore del Pomezia Under 16 ha scritto la storia dell’ippocampo: 111 presenze, due reti, una promozione in Serie A ed una stagione da titolare in massima serie con la casacca granata. Nel 2002 passò proprio dalla Bersagliera al Catania, in Sicilia ha militato per un anno e mezzo collezionando 30 presenze e potendo conoscere la tifoseria etnea: “Domenica l’ambiente sarà molto caldo ed euforico. I padroni di casa si aspettano una Salernitana che giochi il match da capolista, i granata hanno dimostrato di saperci stare in questo campionato. La sfida sarà delicata, i siciliani lottano per il campionato cadetto. Quando i tifosi dei rossoblù vogliono essere calorosi, lo sanno fare facendosi sentire. Il tifo può essere un’arma a doppio taglio, i granata devono giocare come nelle scorse gare e devono saper soffrire. Con una buona Bersagliera, l’euforia dei supporter potrebbe cambiare in un attimo in fischi”.
Del Grosso, però, ha voluto alleggerire il carico di una partita vista da molti già decisiva per il campionato: “Non penso che la sfida sarà decisiva per il campionato. Un risultato positivo porterebbe felicità e voglia di credere alla promozione ulteriore alla Salernitana. La sfida sarà importante, il Catania cercherà di affermare la sua superiorità mentre i granata diventerebbero la squadra da battere in caso di risultato positivo. Una vittoria della Salernitana dimostrerebbe perché si trova al primo posto. Raffaele non si è mai lamentato, questa è una cosa importante: con quello che gli danno lui cerca di dare il 100% con i ragazzi che lo seguono”.
Il classe 1972 ha parlato anche di tattica pronosticando l’inerzia della gara: “Entrambe le squadre giocheranno un primo tempo a viso aperto, non avranno nulla da perdere. Nella seconda frazione i pensieri cambieranno, Toscano e Raffaele sono molto tattici: scendono in campo con un’idea e sono bravi a cambiarla leggendo le gare. Raffaele è stato molto bravo nelle ultime sfide, penso che i granata andranno lì per vincere: tutto dipenderà dalla fase difensiva durante la fase di non possesso palla“.
Il cinquantatreenne ha elogiato l’operato di Daniele Faggiano e la costruzione della rosa da parte del direttore sportivo: “Abbiamo amici in comune che mi hanno parlato molto bene di Faggiano. Le cose possono cambiare rapidamente in una piazza come quella di Salerno, una piazza che ti dà tanto e ti può togliere tanto. Parliamo di una persona quadrata che penso continuerà sempre con il suo pensiero, sono sicuro che darà i suoi frutti. Ci saranno momenti dove mancheranno i risultati, Faggiano dovrà difendere la squadra che ha dimostrato di poter fare bene: il direttore sportivo ha creato una compagine che può dire la sua. Verranno delle sconfitte, ma bisognerà vedere sempre il gioco”.
L’ex terzino ha anche parlato dei suoi eredi sulla fascia sinistra e destra: “A destra i granata faticano a giocare, ma a sinistra con Villa è stato trovato un buon cursore. Sarà importante raggiungere lo stesso livello anche a destra. Ci sono due terzini destri che possono fare bene, ma in fase difensiva soffriamo. Ho visto giocare Villa e penso che sia molto simile al mio modo di giocare. Può sbagliare, ma ha quel sensore in più quando ha palla che è determinante. Inoltre è sempre pronto ad aiutare in difesa”.
Alla fine dell’intervista, Del Grosso ha commentato la decisione di riaprire le trasferte ai tifosi granata dall’inizio di novembre ed alcuni aneddoti sulle sue trasferte: “Anche io andrò a Latina perché sono qua vicino. Sinceramente ogni volta che giocavamo fuori casa mi sentivo all’Arechi. In qualsiasi albergo andavamo, c’erano almeno un centinaio di tifosi che bene o male venivano sempre a trovarci. In tutte le regioni c’erano dei club che cercavano di ricordare quel momento con foto e autografi. In questo momento secondo me una squadra di Serie A non riuscirebbe a fare i numeri della Salernitana in trasferta. In Serie C i granata riuscirebbero a portare 3000-4000 persone, i tifosi muovono un sistema importante. Ho amici che andavano a lavorare durante la settimana per pagarsi la trasferta, non interessava il fine mese, interessava andare in trasferta per seguire la Salernitana. Questa è la Salernitana, in molti lo capiscono ed altri no. Molti giocatori s’incupiscono, ma la Salernitana è come una mamma: quando ti sgrida è solamente perché ci tiene, ma lo capisci dopo. I tifosi ti amano e ti contestano solo quando viene a mancare qualcosa, proprio come in una famiglia”.