“Voglio fare il miglior lavoro affinché la Salernitana abbia i successi che merita”. Ha esordito così Morgan De Sanctis presentandosi alla piazza di Salerno nella conferenza stampa dello stadio Arechi. “Sento profondamente la responsabilità ma sono anche certo che, per quello che è stato il mio percorso da calciatore prima e da dirigente poi, questo si trasformerà in energia positiva, adrenalina, coraggio e idee, quello che serve a una società che ha una nuova strada, speriamo la più soddisfacente possibile davanti a sé”.
Il nuovo uomo-mercato granata non ha dubbi: la Salernitana “punta ad un rafforzamento della rosa” ha spiegato l’ex portiere che fino a ieri ha “potuto solo fare dei sondaggi a titolo personale perché sono ufficialmente il ds da ieri. In questa serie di sondaggi, rispetto ai profili che noi abbiamo immaginato possano migliorarci, c’è bisogno di tempo e che si capisca effettivamente quello che la Salernitana vuole fare. Sono abbastanza consapevole che di tempo non ce ne sarà tanto perché il 7 agosto avremo la prima di Coppa Italia, ci saranno 4 gare di campionato prima della chiusura del mercato. Abbiamo idea di chiudere il più presto possibile tutte le operazioni per consegnare al mister la miglior rosa possibile ma non vogliamo farci prendere dalla fretta che porterebbe all’interno della Salernitana dei giocatori non così performanti rispetto a quello che è stato il gruppo giocatori dello scorso anno. Non andremo tanto oltre ma ci prenderemo il tempo necessario per far capire agli altri chi è la Salernitana e cosa vuole essere e aspetteremo dagli altri che comprendano la grande opportunità che questo club può offrire”.
Spazio, dunque, ai nomi: nelle ultime ore si è registrata una decisa accelerata per l’attaccante norvegese Erik Botheim (clicca qui per leggere l’articolo): “Pensiamo di poter chiudere la questione a breve giro, c’è un discorso tecnico legale perché è tesserato per una società russa e quando avremo l’ok del giocatore dovremo aspettare un tempo tecnico per il tesseramento ufficiale. C’è stato un tentativo di inserimento di una società estera prestigiosa ma noi siamo molto vicini. L’operazione si può fare e si farà soprattutto se ci sarà la volontà del giocatore e dei suoi rappresentanti. Dobbiamo prendere giovani forti che possano imporsi e crescere anche in maniera veloce”.
Interessante è il tema del budget: “Il presidente ne ha garantito uno che andrebbe splittato tra investimenti per i cartellini e monte salari ed è di garanzia per fare in modo che la rosa sia più competitiva di quella dell’anno scorso. Il mercato è sempre in movimento, abbiamo tanti giocatori in uscita, il budget è elastico. Per riconoscere il valore di quel che sta facendo la proprietà, a differenza di altri club, non siamo nella condizione di dover vendere o svendere il nostro patrimonio”.
Tatticamente, si ripartirà dal 3-5-2, ma senza scelte assolute da parte di Nicola: “La base di partenza è il 3-5-2 aggressivo e arrembante, ma Nicola non è un integralista. Quando la rosa sarà definita si immaginerà di trovare le migliori soluzioni tattiche possibili. Sul discorso tecnico-tattico però non entro: credo molto nelle gerarchie e negli ambiti di responsabilità. Non parlerò mai di cose che stanno a un livello che non mi appartiene. L’obiettivo è la salvezza. Lo dico con grande entusiasmo che voglio trasmettere ai tifosi: anche salvarsi alla penultima giornata sarebbe un grande risultato. Sto cercando di far passare l’idea che abbiamo bisogno di consolidarci in categoria, mi aspetto che i tifosi ci siano vicini dall’inizio alla fine. Lo faranno ma non devono con l’idea che questo club in 12 mesi possa diventare come altri che invece hanno fatto un percorso lunghissimo”.
Per l’attacco si segue anche l’anglo-cileno Brereton Diaz: “Ci piace, ma fa parte di un mercato – quello inglese – difficilmente attaccabile. Loro hanno bisogno di un po’ di tempo per capire quanto può essere importante il progetto granata, noi ci prendiamo il tempo per far capire che qui potrebbero stare benissimo. Fa parte di quel tipo di giocatori su cui bisogna avere pazienza. Non sarebbe alternativo a Botheim. In linea generale sappiamo benissimo quello che il mister cerca, che tipo di gioco farà, quali caratteristiche cerca e dove dobbiamo intervenire. Ederson? Discorso anche quello affrontato in maniera diretta da Iervolino con Percassi: mi è stato detto che si erano create le condizioni necessarie per il trasferimento che prevedeva Lovato come contropartita. Nello specifico non si sono realizzate delle condizioni soddisfacenti per Ederson nei confronti dell’Atalanta. Ho parlato ieri col ragazzo, abbiamo deciso che continuerà a stare nella Salernitana. Per tutti noi è un valore trattenerlo e non è escluso che ci muoveremo lo stesso su Lovato o su un altro obiettivo altrettanto valido. Cederemo Ederson solo a condizioni irrinunciabili, quelle che si erano create con l’Atalanta, e cercheremmo una mezzala completa per sostituirlo, che quando attacchi diventa un trequartista e quando si difende diventa un interditore di grande quantità”.
Discorso a parte sul possibile ritorno di Bonazzoli: “Abbiamo deciso di non riscattare nessuno dei giocatori. In quel momento lì non ero nel pieno delle mie funzioni ma penso che la società abbia fatto una scelta logica nel non riscattare alle condizioni concordate nei mesi precedenti. Nel suo caso, è quel giocatore, rispetto a tutti gli altri, che penso fortemente di riportarlo. Per ora credo ci sia più voglia da parte della Salernitana che da parte del giocatore e del suo staff. Quando vai su un certo tipo di profili di giocatori devi rispettare le loro ambizioni e l’idea che esternamente c’è della Salernitana ma in alcuni casi ci sono rimasto male. Quando si è trattato di giocatori esterni alla Salernitana ho anche digerito questo malessere, mi ha dato un po’ fastidio, anzi molto, quando questa cosa qua arriva da chi ha vissuto la Salernitana. Ho fatto una carriera importante da giocatore in piazze in cui ho avuto piacere di giocare. Che non si dia un valore a quello che è l’aspetto emotivo, morale di giocare in un posto come questo mi infastidisce perché diventa una cosa personale. Io per giocare in alcuni posti ho rinunciato a tanto e l’ho fatto quando non avevo nulla o quando avevo di più. Se il giocatore o chi gli sta attorno non lo capisce, mi dà fastidio: quella cosa lì va considerata nella scelta di un giocatore. Poi se sta qui e dopo che ha vissuto anche una stagione straordinaria mi irrigidisco tanto e lo escludo”.
Gli ostacoli non mancano: “Abbiamo un problema che è quello della lista. Abbiamo 17 giocatori più 4 formati in Italia e in tutta la rosa ce ne sono appunto 4; non ce ne sono formati nel settore giovanile. È necessario integrare under che siano titolari, perché altrimenti non riusciremmo a presentare una rosa di 24.25 giocatori. Stiamo lavorando sui difensori, su un quinto di sinistra, sul parco attaccanti. Poi immaginiamo in continuazione di avere una squadra con Ederson o senza. Oggi è al 99% con lui però dobbiamo essere pronti a tutto. Pinamonti, Joao Pedro, Sanabria? Da alcuni abbiamo avuto una chiusura repentina, ma siamo stati interessati e lo siamo ancora. Dirò altro quando sarà necessario. La miglior comunicazione sono i fatti. Posso dire che nei miei sondaggi personali fino al 30 giugno ci sono state tante cose che ho rispettato”.
Impossibile non fare un passaggio sul suo predecessore: “Sabatini è stato anche il mio direttore. Mi lega affetto, ammirazione che sono sentimenti personali. Non ho trovato assolutamente muri sul mercato. Le difficoltà che ho trovato rappresentano l’idea di alcuni giocatori di alto profilo di condividere il progetto Salernitana. Gli agenti fanno gli interessi dei giocatori, a volte non coincidono con le idee del club”.
Il ds ha poi presentato il suo staff: De Sanctis sarà affiancato da Giulio Migliaccio, responsabile dell’area tecnica, e dal capo scouting Simone Lo Schiavo: “Col mio gruppo di lavoro e con l’allenatore decidiamo, il presidente comanda. È una cosa assolutamente normale che non è prerogativa di altri club in cui potrebbe esserci imposizione. Qui c’è condivisione, decisione e poi approvazione. Ad oggi mi sento di essere sulla nave giusta. Tanto del mio tempo sarà indirizzato a fare in modo che questo meccanismo possa funzionare senza alcun tipo di intrusione. Migliaccio starà molto tempo con la squadra rispetto a me e sarà il responsabile dell’area tecnica. Lo Schiavo in questo momento è responsabile dell’area scouting che parte oggi con i know how che abbiamo fatto nelle precedenti società, è la cosa che ci rende subito efficienti. In una seconda fase il club meriterà di incrementare quest’area. Abbiamo 60 giorni ancora di mercato in cui approfitteremo di tutto ciò che conosciamo per portare giocatori di cui siamo assolutamente convinti”.
Il punto sugli assenti: “I giocatori che non sono arrivati sono Veseli e Lassana che hanno una settimana in più. Gyomber ha sofferto durante le vacanze di un piccolo problema. Non entro nel dettaglio ma lo terrà fuori forse per 2-3 settimane. Anche nel ritiro non dovrebbe essere a disposizione. Partirà per l’Austria ma si curerà con noi. Appena possibile tornerà a lavorare. Ribéry? Ieri ha avuto un problema influenzale ma non ha il Covid. Da oggi tornerà a disposizione. È un grande campione e i grandi campioni alla Salernitana servono anche per quel meccanismo di sensibilizzazione rispetto a quello che siamo e a quello che vorremmo essere. Con lui affronteremo quotidianamente un discorso di reciproca soddisfazione”.
Uno dei profili seguiti per l’attacco è quello di Pinamonti: “È uno di quelli che giustamente fa un certo tipo di riflessione, sa che noi ci siamo. Se dice che vuole aspettare è giustificabile e noi lo aspettiamo, anche se non per sempre. Di italiani ne cerchiamo. Il giocatore italiano garantisce una sintesi di adattamento più rapida. A parità di condizioni preferiamo l’italiano, però immaginiamo che qui possano arrivare giocatori stranieri che possano adattarsi rapidamente come Ederson o Bohinen”. Si è parlato anche del possibile corridoio col Napoli per arrivare a profili come Ounas e Petagna: “Il primo non è il tipo di giocatore da 3-5-2, non lo valorizzeremmo. Sul secondo potrebbero esserci sviluppi ma dipende dal Napoli che ha Petagna come riserva di Osimhen. Non ho parlato con gli agenti del giocatore, è stata una chiacchierata”.
La città e Iervolino sognano Cavani: “Quando il presidente si espone in maniera così chiara parlando di sogno e non obiettivo, da parte mia c’è anche un sussulto di entusiasmo. Cavani è alla portata del presidente, nel mio caso, per quello che dipende da me posso dire che non parlo con Edinson, Mertens, un livello che non appartiene più con la direzione sportiva. È una cosa che appartiene al presidente, si può mai escludere un giocatore di questo livello? Lasciamo il sogno aperto e l’idea del presidente che magari si convince e fa un regalo a tutti, compresi noi. Milik? Ci è stato proposto”.
Tiene banco anche la vicenda Mazzocchi: “Non è in uscita” sottolinea De Sanctis, il quale spiega: “Qualcuno dice che se un giocatore è scontento non va tenuto, lo ha detto il presidente Iervolino anche. La scontentezza va giustificata, non puoi essere unilateralmente scontento: ci sono dei contratti, un allenatore, una squadra, una società che credono nel giocatore. Faccio il ds, ho fatto il giocatore, sono una persona molto sensibile ma anche molto inflessibile. Va bene non tenere un giocatore scontento, a patto che motivi la scontentezza, altrimenti si crea un corto circuito. Non è il caso di Mazzocchi. Partiamo da una rosa che deve essere integrata e non stravolta. Vogliamo una squadra tosta, che si sappia difendere meglio di come si è difesa soprattutto durante la prima parte della stagione e reggere l’impatto con la Serie A in maniera giusta e prepotente, proponendo qualcosa di interessante per essere incisivi. Questo lo illustrerà Nicola”.
De Sanctis fa poi il punto su alcune trattative e diversi elementi: “Bradaric e Lihadji? Trattativa vera, ma appena iniziata con il Lille (clicca qui per leggere l’articolo). Gyomber? Dobbiamo prendere difensori, due o tre, a prescindere e le sue condizioni non influenzano il mercato. Radovanovic difensore? Al 49% sì, il resto lo dice il mister. Può ballare tra più ruoli. Djuric? La società nei giorni scorsi ha fatto un’offerta assolutamente rispettabile. In maniera altrettanto rispettabile ha deciso di non accettarla e di sposare il nuovo progetto con il Verona. Io però rivendico il valore di quell’offerta che era assolutamente rispettabile, dopodiché ha fatto benissimo nella Salernitana e posso solo augurargli il meglio tranne che in due circostanze. Non c’è risentimento. Ci stiamo prendendo la responsabilità di affrontare un campionato anche senza di lui che ha avuto un’offerta rispettabilissima perché è stato un giocatore anche a livello emotivo importante nel gruppo. Numericamente sono tanti i giocatori in uscita, il mister lunedì ufficializzerà la lista dei convocati, alcuni partiranno per il ritiro. Nicola non è già predisposto a escludere qualcuno. Faremo tante amichevoli, chi è un po’ borderline può dimostrare di meritarsi di far parte del progetto, chi è fuori ha l’opportunità di farsi vedere per attirare le migliori richieste possibili. Simy ad oggi non ce l’ha chiesto nessuno, fa parte della rosa. L’ultima stagione è stata chiaramente infelice, però ricontestualizziamo il suo valore, perché altrimenti siamo troppo ingenerosi: due anni fa ha fatto 20 gol in A. Lo teniamo lì e lo analizziamo giorno per giorno a seconda di quello che arriva dall’esterno e di quello che farà vedere in campo”.
I giovani: “Sul settore giovanile siamo in ritardo ma non potremmo esserlo per sempre. Presto ci sarà l’ufficializzazione del nuovo responsabile e del tipo di progetto che si farà. L’obiettivo è non retrocedere in Primavera 3, nel giro di pochi anni dovremo essere in Primavera 1 per dare giocatori alla prima squadra. Non sarà un progetto aggressivo di riempimento di giocatori di seconda o terza fascia o stranieri, ma partirà dalla base, integrando le strutture e le qualità per fare bene il lavoro di formazione con gli allenatori. Non sarà un lavoro con ritorno immediato. Il progetto di prima squadra è triennale: ci salviamo alla penultima, tra due anni alla quintultima e tra tre anni essere sicuri di avere le condizioni per non soffrire. Sul settore giovanile il termine è più ad ampio raggio. Calafiori e Felix? Due giocatori che stiamo valutando, però non sono prioritari. Un acquisto della Roma deve essere perfetto, esco da quella squadra ed è una mia responsabilità. Se siamo convinti, si fa. Altrimenti è più probabile che arrivino elementi di altre squadre. La nidiata di ragazzi forti che sta esordendo in prima squadra li abbiamo fatti crescere e valorizzati noi, soprattutto in quel caso devono crearsi le condizioni perfette tra le due società e con i giocatori”.
Infine: “Con Sabatini ho parlato, è stata una chiacchierata giusta. Le procure e le commissioni? Il problema che ha generato queste voci è stato Lassana. Capiterà spesso di parlare di agenti soprattutto quando dovrò ringraziarli. Piveteau e l’intermediario hanno fatto un ottimo lavoro nel suo caso e sono state persone di buon senso per salvaguardare gli interessi del ragazzo che stava bene e starà ancora meglio qui. Io parlo di fatti, non andrò nello specifico, è antipatico. La Salernitana vuole lavorare bene. Gli agenti sono collaboratori agenti troppo importanti per poter pensare di fare senza di loro, bisognerà fare con loro in una certa misura. Con il presidente e l’ad ho dei tetti e delle condizioni sulle commissioni, anche soddisfacenti. La Salernitana è la società che paga gli agenti il giorno prima della scadenza delle fatture, cosa non comune nel calcio italiano”.
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